Quando facciamo la spesa, è buona abitudine leggere attentamente le etichette dei prodotti prima di metterli nel carrello. È importante conoscere, ad esempio, gli ingredienti con cui sono preparati, l’apporto nutrizionale e, soprattutto, la data di scadenza. Ma c’è qualcosa che possiamo comprare senza preoccuparci di quando scade perché non va mai a male: l’aceto. Non tutti sanno infatti che questo liquido comunemente usato in cucina come condimento (ma ottimo alleato anche nelle pulizia domestiche) si conserva per sempre.
Il motivo risiede nel processo stesso che porta alla produzione dell’aceto, ovvero la fermentazione. Questa infatti rende la soluzione resistente al passare del tempo, preservandone le caratteristiche originali, anche dopo che la bottiglia che lo contiene viene aperta. La peculiarità di non avere una data di scadenza vale per quasi tutti i tipi di aceto ed è valida certamente per quelli più comunemente utilizzati, come quello di vino, sia bianco che rosso, o quello di mele (l’aceto di mele fa dimagrire?).
La capacità di conservazione dell’aceto, tra l’altro, è ampiamente nota. Non a caso questo liquido, dal sapore forte, viene generalmente utilizzato anche per conservare alcuni cibi: avete presente i sottaceti? In questo caso però le preparazioni a base di verdure e ortaggi conservate con l’aceto hanno una data di scadenza.
Seppur si mantiene a lungo e non va mai a male, bisogna comunque prestare attenzione a come conservare l’aceto in casa. Intanto, la bottiglia o la confezione in cui è contenuto andrebbe riposta in un luogo buio, fresco e al riparo dal sole. Se non lo utilizzate spesso, può capitare che sul fondo del contenitore si forma un residuo più scuro: è assolutamente innocuo.
Attenzione però all’aceto aromatizzato: se nel liquido che utilizziamo come condimento è stato aggiunto qualche altro ingrediente, potrebbe variare sapore e proprietà dopo una decina d’anni, e divenire così inutilizzabile.