Sapevate che i più intelligenti imprecano, sono disordinati e sempre svegli? Secondo uno studio di alcuni ricercatori del Minnesota, avere un QI più alto non vuol dire necessariamente avere dei comportamenti da “perfettini”, semmai il contrario.
Ma allora perché avere un’intelligenza superiore alla media non è un fattore direttamente collegabile all’essere raffinati e ordinati? La ricerca scientifica indaga da tempo sul legame tra intelligenza e personalità, offrendo interessanti spunti per comprendere come queste due dimensioni si influenzino reciprocamente
I risultati delle ricerche su sonno, disordine e parolacce
Comunemente si pensa che dire imprecazioni sia indice di un vocabolario puerile e limitato. I risultati dello studio americano, invece, hanno dimostrato l’esatto opposto: interpretando la cosa da un punto di vista diverso, chi solitamente non dice parole volgari limita indirettamente la propria terminologia mentre, secondo i risultati raccolti, i soggetti che imprecano più di frequente sono tendenzialmente molto sarcastici e retorici.
Altrettanto importanti sembrano essere le poche ore di sonno, un aspetto già esaminato e accertato da molti altri studi simili. Gli intelligenti più famosi sono sempre svegli e, non a caso, figure come il Presidente Barack Obama, Charles Darwin e Winston Churchill ne sono un esempio. L’elemento distintivo risiede principalmente nella capacità e nella naturale predisposizione ad essere più produttivi nelle ore notturne.
In ultimo luogo, l’Università del Minnesota suggerisce che soggetti dal quoziente intellettivo elevato tendono ad essere molto disordinati. Il fatto di vivere in un ambiente poco curato e pulito significa semplicemente dare più priorità a ben altre cose, tralasciando qualsiasi altro fattore di distrazione. In parole povere, le persone intelligenti preferiscono perseguire solo ciò che vogliono ed escludono tutto il resto.
Tutto questo perché, secondo la psicologa Kathleen Vohs del team di ricercatori, vivere in un ambiente disordinato indica il voler rompere con la tradizione, creando così un nuovo flusso di creatività.
Il legame tra intelligenza e personalità
Abbiamo visto come quindi la letteratura scientifica sostiene l’interconnessione tra intelligenza e personalità, superando l’idea comune del quoziente intellettivo come un semplice test di abilità.
Un altro studio, condotto presso l’Università di Cambridge, ha coinvolto 500 volontari di diverse età, estrazioni sociali e livelli di istruzione, esaminando la relazione tra personalità e quoziente intellettivo. I risultati hanno rivelato correlazioni tra tratti specifici della personalità e livelli di intelligenza.
Le persone con un quoziente intellettivo superiore alla media hanno mostrato capacità organizzative e pianificazione a lungo termine, nonostante possano essere di natura disordinate.
Inoltre, sono spesso e volentieri meno socievoli, concentrando la loro energia sui propri progetti e dimostrando tenacia nel perseguire gli obiettivi. Tuttavia, nonostante la preferenza per la solitudine, dimostrano capacità comunicative e stabilità emotiva.
Gli intelligenti, quindi, imprecano, sono sempre svegli e sembrano essere molto disordinati. Tutto questo vi sembra familiare? Se la risposta è sì, allora molto probabilmente rientrate in quella cerchia di persone che possono veramente essere definite brillanti e argute.