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Mare, pericolo risacca: modo migliore per salvarsi non è nuotare

La corrente di risacca può trasformare una giornata in spiaggia in un incubo. Impara a riconoscerla e a reagire correttamente.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Il mare, lo sappiamo tutti, è la destinazione privilegiata delle vacanze degli italiani e le partenze verso le località balneari del nostro Paese sono all’ordine del giorno. Tuttavia, anche se spesso ci rechiamo in spiaggia solo per concederci una giornata di relax, è fondamentale vivere la spiaggia con rispetto, responsabilità e sicurezza. E, soprattutto, bisogna spesso stare con gli occhi aperti. Tra le insidie meno note che il mare può nascondere, una delle più pericolose è la risacca, una corrente da sola in grado di trasformare una tranquilla giornata in spiaggia in una situazione di emergenza. Non ci resta quindi che andare a scoprire cos’è e come è possibile difendersi da questo pericolo naturale.

La corrente di risacca è un pericolo dei nostri mari

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. La corrente di risacca (o “corrente di ritorno”, o in inglese “rip current”) si verifica soprattutto in prossimità di spiagge sabbiose, a poca distanza dalla riva. Per questo motivo finirci dentro è piuttosto facile. A differenza delle normali correnti alle quali siamo abituati, la risacca viaggia “in direzione ostinata e contraria”, ovvero dalla costa verso il mare aperto. Per questo motivo rischia di trascinare con sé i bagnanti.

Si tratta dunque di un fenomeno particolarmente insidioso proprio perché avviene vicino alla riva, dove molte persone si sentono al sicuro e meno attente ai potenziali pericoli. Anche in Italia, esistono diverse spiagge dove è possibile incontrare questo tipo di corrente, rendendo ancora più importante la conoscenza e la prevenzione di questo rischio.

I dati Istat sulle cause di mortalità rivelano una realtà allarmante: negli ultimi 18 anni, dal 2003 al 2020, sono quasi 7mila le persone che hanno perso la vita in acqua per annegamento accidentale, con una media annua di circa 400 decessi. La corrente di risacca, a quanto pare, è responsabile di circa il 35% di questi annegamenti, facendo una media di quasi 50 vittime per stagione balneare.

Inoltre, la maggior parte dei soccorsi in mare sono legati a questo fenomeno, che è quello che richiede più spesso l’intervento dei bagnini.

È chiaro quindi che conoscere le caratteristiche della risacca e sapere come comportarsi può fare la differenza tra la vita e la morte. Anche perché, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il modo migliore per salvarsi non è nuotare controcorrente.

Corrente di risacca: che cos’è e dove è possibile incontrarla

La corrente di risacca è una tipologia di corrente marina stretta e incanalata che, come abbiamo già accennato si verifica soprattutto in prossimità di spiagge sabbiose o moli a poca distanza dalla riva. Questa caratteristica la rende particolarmente insidiosa, poiché i bagnanti possono facilmente finirci dentro senza rendersene conto.

A differenza delle altre correnti, essa viaggia in direzione opposta: parte dalla costa e si muove verso il mare aperto sia perpendicolarmente che formando un angolo acuto rispetto alla costa stessa. Il suo moto trascina letteralmente i bagnanti verso il mare, rendendo incredibilmente difficile uscire da un risucchio che può essere estremamente potente.

Questi fattori la rendono particolarmente pericolosa per bambini, anziani e persone con scarsa abilità nel nuoto. Ma anche i nuotatori più abili non sono esclusi dai rischi. Una volta intrappolati nella corrente, tentare di nuotare contro di essa può risultare inefficace e stancante, facendo sì che il rischio di annegamento aumenti esponenzialmente.

La rip current viene spesso generata dalla convergenza di due correnti parallele alla costa e in direzioni opposte, che creano una corrente di ritorno nel punto in cui si incontrano. Questo fenomeno può essere osservato in molte spiagge italiane, soprattutto quelle caratterizzate da fondali sabbiosi e dalla presenza di moli o barriere artificiali. Tra queste possiamo annoverare le spiagge della Riviera Romagnola, la costa tirrenica dalla Liguria alla Calabria e alcune località di Sicilia e Sardegna.

Corrente di risacca: come riconoscerla

Riconoscere una corrente di risacca, dunque può essere cruciale per la propria sicurezza in mare. Uno dei segni più evidenti della presenza di questa corrente è la presenza di onde che, non molto distanti dalla riva, appaiono piatte o meno agitate rispetto al resto del mare. Se quindi notate una zona in cui le onde sembrano più basse e meno frequenti del solito, potrebbe essere il punto in cui si trova una corrente di risucchio.

Ad ogni modo, quando si è in spiaggia e ci si appresta a fare il bagno, è fondamentale imparare a osservare il mare con attenzione. La capacità di riconoscere una corrente di risacca potrebbe letteralmente salvarvi la vita. Probabilmente tutti abbiamo visto queste correnti almeno una volta, ma senza essere consapevoli del pericolo che rappresentano. Prestare attenzione a questi dettagli può invece fare una grande differenza.

Un altro segno distintivo della corrente di risacca è la presenza di una piccola porzione di onde piatte in mezzo a ‘onde normali’. Questo fenomeno si verifica poiché in quell’area l’acqua si muove in direzione opposta rispetto alla riva, creando un canale di ritorno verso il mare aperto. Chiunque si trovi in quella zona rischia dunque di essere ‘risucchiato’ verso il largo, il che può risultare – ovviamente – estremamente pericoloso. Per questo motivo, è consigliabile evitare quei punti, soprattutto se si è in compagnia di bambini piccoli o se non si è esperti nuotatori. E anche in caso contrario, è sempre meglio starne alla larga. Nonostante la zona possa sembrare tranquilla, è esattamente l’opposto.

Ricordatevi che le correnti di risacca sono simili a “fiumi sottomarini”, che si muovono sotto la superficie dell’acqua, trasportando grandi quantità d’acqua verso il largo.

Quanto alla loro potenza, è importante ricordare che le correnti di risacca sono molto più forti di quanto si possa pensare. La loro velocità può superare i 9 km/h, rendendola più veloce di molti nuotatori. Possono variare in dimensioni e forza, da piccole e deboli a grandi e potenti, capaci di trascinare oggetti pesanti e persone. Anche i surfisti, nonostante la loro familiarità con le onde, possono essere sorpresi dalle correnti di risacca, soprattutto in zone poco conosciute. Inoltre, non sono sempre visibili a occhio nudo e ovviamente, quando succede, diventano ancora più insidiose.

Corrente di risacca: come uscirne? Non nuotare controcorrente

Se vi doveste trovare intrappolati in una corrente di risacca, il consiglio degli esperti è di non nuotare controcorrente. Se ci si ritrova all’interno della rip currant, tentare di nuotare direttamente verso la riva è estremamente faticoso e inefficace, poiché la corrente di risacca è più forte della capacità di nuoto della maggior parte delle persone.

La strategia corretta è invece quella di nuotare lateralmente, verso destra o verso sinistra, fino a uscire dalla corrente. Solo una volta fuori dalla zona della risacca, potrete nuotare tranquillamente verso riva.

La paura può farvi compiere gesti avventati, quindi – se vi accorgete di essere proprio nel mezzo della corrente di risacca – è importante mantenere la calma e non farsi prendere dal panico. La paura può infatti peggiorare la situazione, riducendo la capacità di pensare chiaramente e di agire in modo razionale. Bisogna invece concentrarsi sul nuotare lateralmente, riservando le energie a quest’unico obiettivo.

In caso di difficoltà, se non riuscite a uscire dalla corrente o vi sentite troppo stanchi per farlo, è invece fondamentale attirare l’attenzione di chi è sulla spiaggia. In questo caso, il nostro consiglio è quello di agitare le braccia e chiamare aiuto per segnalare la vostra situazione ai bagnini o ad altri bagnanti. Ricordatevi che è un’emergenza e che, quindi, la vostra sicurezza è la priorità assoluta, quindi non esitate a chiedere aiuto se ne avete bisogno. I bagnini sono addestrati per affrontare queste situazioni e potranno intervenire rapidamente per portarvi in salvo.

Corrente di risacca: cosa la provoca

La formazione delle correnti di risacca dipende da numerosi fattori variabili, che possono influenzare significativamente la loro comparsa e intensità. Sfortunatamente, non è possibile prevederle con precisione. È vero che esistono modelli matematici e meteorologici che possono aiutare a prevedere la formazione delle correnti di risacca, ma le condizioni del mare sono molto variabili e imprevedibili.

Uno dei principali fattori che le provocano è rappresentato dalle condizioni meteo. Il vento, le mareggiate e la direzione delle onde giocano un ruolo cruciale nella creazione di queste correnti. I forti venti e le onde alte, ad esempio, possono spingere una grande quantità di acqua verso la riva, che poi deve trovare un modo per tornare indietro, generando appunto una rip current.

Anche la morfologia della costa è un elemento determinante. La presenza di scogliere, moli, banchi di sabbia e la profondità del fondale possono favorire lo sviluppo di queste correnti. Ad esempio, quando le onde si infrangono su una spiaggia con una ripida discesa del fondale, l’acqua può tornare rapidamente indietro verso il mare aperto, formando appunto la risacca. Allo stesso modo, le barriere naturali o artificiali come le scogliere e i moli possono canalizzare l’acqua in specifici punti, aumentando la probabilità di formazione di correnti di ritorno.

Infine, anche la marea gioca un ruolo importante. L’alta e la bassa marea possono modificare le condizioni del litorale e influenzare la formazione delle correnti di risacca. Durante l’alta marea, il livello dell’acqua è più alto e le onde possono avere maggiore energia, facilitando la formazione di correnti di risacca. Al contrario, durante la bassa marea, la configurazione della spiaggia può cambiare, influenzando la direzione e la forza delle correnti.

Concludiamo questo lungo discorso dicendo anche che il cambiamento climatico può avere un ruolo nella formazione delle correnti di risacca. L’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi possono infatti modificare le loro dinamiche, portando ad un aumento della loro frequenza e intensità, rendendo ancora più importante la ricerca scientifica e la consapevolezza pubblica su questo fenomeno.

Tutto ciò che devi sapere sulle correnti di risacca

I marinai e i pescatori si sono sempre approcciati con rispetto al mare e alle correnti di risacca, delle quali erano consapevoli già in tempi antichi, anche se non ne conoscevano le cause scientifiche. Alcune opere d’arte, soprattutto quelle che rappresentano scene di naufragi, contengono chiari riferimenti alle rip current. Inoltre, in molte culture, le correnti marine sono state associate a forze soprannaturali o a divinità marine, a testimonianza del rispetto e della paura che suscitavano. Anche se oggi conosciamo meglio le cause e le dinamiche di queste correnti, il pericolo rimane invariato.

Le correnti di risacca, tra l’altro, non sono un fenomeno esclusivamente estivo. Anche se spesso associate alle vacanze al mare e ai pericoli che comportano per i bagnanti, esse possono formarsi in qualsiasi periodo dell’anno, a seconda delle condizioni meteo e marine. Inoltre, non sono un fenomeno esclusivamente relegato al mare o agli oceani: si possono formare anche nei laghi e nei grandi fiumi.

È inoltre bene ricordarsi che non rappresentano un fenomeno solo italiano né esclusivo di determinate regioni. Si verificano in tutti gli oceani e in gran parte dei mari del mondo. Gli oceanografi, non a caso, studiano le correnti di risacca per comprendere meglio i processi dinamici delle acque del mondo e soprattutto degli oceani. Inoltre, molti ricercatori le osservano costantemente al fine di migliorare i modelli di previsione e di sviluppare sistemi di allerta precoce, in modo di ridurre al minimo i rischi associati a queste correnti.

Finora ne abbiamo parlato esclusivamente in termini negativi, ma le correnti di risacca giocano un ruolo importante nella distribuzione della fauna marina, dato che trasportano gli organismi marini da un luogo all’altro. Le correnti marine, di cui la risacca fa parte, distribuiscono infatti nutrienti essenziali come il plancton dalle profondità marine verso la superficie, sostenendo la crescita di fitoplancton e zooplancton, alla base della catena alimentare marina. Molte specie acquatiche, durante le prime fasi del loro ciclo vitale, si presentano come larve planctoniche e vengono trasportate su lunghe distanze, favorendo la colonizzazione di nuovi habitat e la riproduzione. Queste correnti sono infatti dei veri e propri “nastri trasportatori” del mare che favoriscono la circolazione di sostanze nutritive, la dispersione delle specie e la formazione di habitat diversificati.

Esse contribuiscono inoltre all’erosione delle spiagge, trasportando sabbia e sedimenti verso il largo. Questo processo naturale può alterare significativamente la morfologia costiera nel corso del tempo, modificando la forma dei luoghi in maniera permanente. Inoltre, possono aiutare a disperdere e diluire gli inquinanti, riducendone la concentrazione in specifiche aree.

Le correnti di risacca sono anche in grado di creare condizioni ambientali particolari, come upwelling (risalite di acque profonde ricche di nutrienti) e downwelling (affondamento di acque superficiali), che favoriscono lo sviluppo di ecosistemi unici e altamente produttivi.

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