Stai pianificando una vacanza al mare? Ti stai già immaginando di trascorrere l’estate su una spiaggia dalla sabbia dorata e dalle acque cristalline, un paradiso perfetto per rilassarsi e godersi il sole, magari in un paradiso tropicale? Ci dispiace essere qui a “infrangere” questo sogno ma devi sapere una cosa: non tutte le spiagge da sogno che esistono su questo nostro meraviglioso pianeta riescono ad offrire lo stesso grado di sicurezza. Anzi, alcune di esse possono celare certe insidie che vanno ben oltre la marea o le correnti. Un esempio emblematico in tal senso è la stupenda Ilha da Queimada Grande, una piccola isola situata a circa 90 miglia dalla costa di San Paolo, in Brasile.
- L'Isola delle Vipere è tra le spiagge più pericolose al mondo
- La terribile spiaggia in Namibia: perché è così pericolosa
- Fraser Island: la terribile spiaggia dell’Australia
- S’Aigua Blanca è la spiaggia più pericolosa del mondo?
- La spiaggia più pericolosa del mondo si trova in Italia?
L’Isola delle Vipere è tra le spiagge più pericolose al mondo
Quando ci immaginiamo un’isola semi-deserta circondata da acque cristalline nel bel mezzo dell’oceano, la prima immagine che ci viene in mente è quella di un rifugio idilliaco, luogo ideale anche per trascorrere le vacanze. Tuttavia, l’isola di Queimada Grande infrange brutalmente ogni possibile sogno già sul nascere.
L’isola è infatti conosciuta anche con il molto meno invitante e più celebre nome di “Isola dei Serpenti“. Si tratta infatti di una delle destinazioni più pericolose al mondo. La sua reputazione è ben meritata: l’intera isola è infestata da una popolazione di 2.000-4.000 esemplari di ferriodi lancia dorati, uno dei serpenti più letali del pianeta.
Questi serpenti, che possono crescere fino a un metro e mezzo di lunghezza, sono diffusi praticamente ovunque su un territorio di soli 4mila chilometri quadrati, in quello che è il loro unico habitat naturale. Infatti, il ferro di lancia dorato non vive allo stato brado in nessun’altra parte del mondo, rendendo Ilha da Queimada Grande un luogo tanto unico quanto pericoloso.
L’incredibile pericolo rappresentato dai ferri di lancia dorati ha fatto sì che le spiagge dell’isola diventassero off limits per motivi di sicurezza. Oggi, mettere piede su Ilha da Queimada Grande è praticamente illegale per chiunque non disponga di un permesso speciale del governo brasiliano. Le autorità del paese sudamericano hanno quindi vietato l’accesso ai turisti, imponendo al contempo che qualsiasi visita autorizzata (per lo più svolta da ricercatori e scienziati) venga svolta con la presenza di un medico.
Nonostante le severe restrizioni che gravano sul suo territorio, l’isola non è del tutto isolata dai visitatori umani. I cacciatori di frodo, infatti, attratti dal valore dei ferri di lancia dorati sul mercato nero, continuano a infiltrarsi sull’isola di Queimada Grande. Questi serpenti in via di estinzione possono fruttare fino a 25.000 dollari per esemplare sul mercato nero, un guadagno che motiva i bracconieri a rischiare la vita e le insidie dell’isola pur di catturarli.
La terribile spiaggia in Namibia: perché è così pericolosa
Se però tra le vostre destinazioni selezionate non c’è il Sudamerica e preferite l’Africa, sappiate che anche nel Vecchio Continente c’è una delle spiagge più pericolose del mondo. Stiamo parlando della Skeleton Coast, in Namibia. Si tratta di una spiaggia tanto affascinante quanto inquietante, conosciuta anche con il meno lusinghiero soprannome di “Le Porte dell’Inferno“. Questo luogo remoto e selvaggio è infatti ricoperto da migliaia di relitti di navi e scheletri, tanto che nel corso degli anni ha raccolto altri deliziosi nomignoli come “La Fine del Mondo” e “La Terra che Dio Creò in Collera“.
Se i nomi finora elencati non dovessero bastarvi, sappiate che, con le sue lunghe distese di dune ininterrotte, il clima arido e una abbondanza di fauna selvatica, la Skeleton Coast è tutt’altro che un paradiso. Le acque agitate e la sua ubicazione remota la rendono una destinazione che viene evitata tanto dalla popolazione quanto dai visitatori, anche a causa dell’atmosfera apocalittica di cui si è fatta nomea nel corso degli anni. Nonostante le misure di protezione, i mari tempestosi rimangono un pericolo costante di tutta l’area. Sulle coste è possibile trovarsi alla presenza di oltre un migliaio di relitti. Tra questi, si possono elencare il Winston, un peschereccio arenatosi nel 1970, e l’Eduard Bohlen, risalente ai primi anni del 1900 e parzialmente sepolto nella sabbia.
Durante la bassa marea, sulle sue spiagge si possono osservare numerosi scheletri di balene e molti relitti di navi arenate sulle sue sponde, creando un panorama spettrale che sembra essere pronto a raccontare storie di spettri, di naufragi disumani e di lotte estreme per la sopravvivenza.
Nonostante le dure condizioni desertiche, la regione è sorprendentemente ricca di fauna selvatica. Elefanti, giraffe, leoni, iene e persino babbuini vivono nei dintorni di queste coste, trovando modi ingegnosi per adattarsi ad un ambiente estremo ma che per ovvie condizioni è quasi del tutto privo di presenza umana. Gli elefanti della zona, ad esempio, hanno trovato un modo di scavare nella sabbia per trovare acqua dai fiumi sotterranei.
L’accesso alla Skeleton Coast è generalmente chiuso al pubblico al fine di proteggere la fauna e l’ecosistema dell’area, sebbene sia possibile visitarla attraverso “safari volanti” e tour guidati che promettono di offrire uno sguardo su questa costa unica. Questi tour consentono ai visitatori di osservare l’incredibile paesaggio della costa senza danneggiare l’ecosistema che su di essa si è formato.
Con le sue dune drammatiche, le sue visioni apocalittiche e i suoi paesaggi mozzafiato, può sorprendere il fatto che la Skeleton Coast sia stata classificata tra le migliori spiagge dorate del mondo da Beach Atlas. Il sito di viaggi ha spiegato: “La Skeleton Coast, conosciuta come ‘Le Porte dell’Inferno’, è un tratto desolato della Namibia dove la Corrente del Benguela dell’Atlantico incontra il deserto“. Il motivo della sua presenza nell’elenco, a questo punto l’avete intuito è nel fatto che questo tratto di costa non solo offre una bellezza naturale mozzafiato ma anche una storia ricca e affascinante, come quella del popolo Ovahimba, che utilizza le ossa di balena per costruire le proprie capanne.
Fraser Island: la terribile spiaggia dell’Australia
Nemmeno l’Africa vi ha convinto? Niente paura, il nostro viaggio si sposta ora verso un altro continente: l’Oceania. In Australia esiste una spiaggia che fa davvero venire i brividi: si tratta di Fraser Island. Questo luogo all’apparenza paradisiaco come quelli che abbiamo visto in precedenza, con il suo mare cristallino e uno scenario mozzafiato, cela un lato oscuro e spaventoso che pochi conoscono.
Una delle principali minacce di questa spiaggia sono gli attacchi degli squali bianchi, i temibili predatori che frequentano le acque circostanti. Questi magnifici ma pericolosi animali marini sono un pericolo incredibile per tutti coloro che si avventurano troppo lontano dalla costa. Le acque apparentemente serene di Fraser Island sono infatti in grado di celare alla vista questi formidabili predatori, rendendo il nuoto, il surf e il canottaggio attività ad altissimo rischio.
Ma gli squali bianchi non sono gli unici predatori da temere su Fraser Island. I dingo, i cani selvatici australiani, rappresentano una minaccia altrettanto frequente – forse anche di più – sulla splendida spiaggia. Questi animali, anche se affascinanti come pochi, possono essere pericolosi quando si sentono minacciati, se sono alla ricerca di cibo o se si tratta di femmine con i cuccioli. Gli incontri con i dingo sulla spiaggia possono essere estremamente rischiosi e trasformarsi rapidamente in situazioni ad altissimo pericolo, anche perché i visitatori non sono sempre consapevoli dei potenziali pericoli che questi animali – all’apparenza solo dei grossi cani – possono rappresentare.
Ma non ci sono solo i predatori: Fraser Island è anche nota per ospitare alcune delle specie di medusa più pericolose al mondo. Basta un semplice contatto con queste creature marine per causare gravi reazioni allergiche e richiedere l’intervento immediato di un medico. Come gli squali, le meduse sono quasi invisibili nelle acque cristalline che circondano la spiaggia, rappresentando un pericolo insidioso in grado di rovinare ben più di una giornata di relax al mare.
Scopri anche:– Se vedi questi animali in spiaggia o al mare, non ti avvicinare
Infine, c’è un ulteriore dettaglio da aggiungere alla lista. L’isola sorge nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, nel Mar dei Coralli, in una zona celebre per le sue acque agitate e le potenti maree. Queste condizioni rendono il nuoto un’attività estremamente pericolosa, dato che possono causare incidenti anche ai nuotatori esperti, con il rischio costante di essere trascinati al largo dalla corrente. Qui, le onde impetuose e la risacca sono in grado di creare un ambiente marino che può rapidamente trasformarsi in una trappola mortale.
Insomma, possiamo dire che Fraser Island è un vero paradiso terrestre che in un attimo può trasformarsi in un incredibile inferno.
S’Aigua Blanca è la spiaggia più pericolosa del mondo?
Nemmeno l’Australia vi convince? Preferite tornare in Europa? Tranquilli, ce n’è anche da noi! S’Aigua Blanca, situata a Ibiza, è una spiaggia che sembra avere a disposizione tutto ciò che si potrebbe desiderare: un mare cristallino, un ambiente frequentato da persone affascinanti e la vivace movida estiva spagnola ed europea. Tuttavia, le apparenze possono trarre in inganno. Nel 2023, questo paradiso estivo ha subito un duro colpo a causa delle tempeste e delle onde poderose che hanno colpito la costa.
L’erosione causata da queste forze naturali ha progressivamente trascinato via la sabbia dalla spiaggia e ha provocato una serie di fratture nelle scogliere circostanti. Le autorità spagnole hanno preso seri provvedimenti, dichiarando la spiaggia un pericolo per il pubblico. Il rischio di frane è molto elevato, rendendo praticamente impossibile l’accesso alla spiaggia. Al fine di evitare incidenti e garantire la sicurezza dei visitatori, sono stati affissi avvisi di pericolo sulle barriere che conducono alla zona. L’intera area è rimasta off limits per tutta l’estate 2023.
Questo triste destino di s’Aigua Blanca ci ricorda che anche le destinazioni più affascinanti possono nascondere rischi imprevedibili. Prima di scegliere una spiaggia per la nostra vacanza, dobbiamo assicurarci della sua sicurezza e delle condizioni attuali. Un luogo apparentemente perfetto può nascondere pericoli nascosti che potrebbero trasformare una vacanza da sogno in un incubo. Per quello che riguarda l’estate in corso, vi basti sapere che la spiaggia di s’Aigua Blanca è accessibile, ma a proprio rischio e pericolo, ed è fortemente sconsigliato dalle autorità. Le pareti della scogliera dovrebbero essere messe in sicurezza alla fine di quest’estate, ma non è stata ancora fissata una data certa.
La spiaggia più pericolosa del mondo si trova in Italia?
Se finora il nostro viaggio ha toccato mete più o meno remote sparse per il mondo, sappiate che la spiaggia più pericolosa al mondo potrebbe sorprendentemente trovarsi in Italia. A rivelarlo, in un video diffuso l’anno scorso, è stata una nota tiktoker, whereyouneedtobe, Gabry.
Con un video dedicato, Gabry ha voluto far conoscere al pubblico di TikTok un luogo veramente incantevole, ma che al tempo stesso può risultare estremamente pericoloso. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla bellezza del luogo, poiché una visita potrebbe essere davvero complicata. Anche perché l’acqua, apparentemente da sogno, è praticamente intoccabile.
Il luogo in questione si trova nella splendida Sicilia, che già da sé è una delle regioni più affascinanti d’Italia. Si tratta della Baia di San Cataldo, una insenatura costiera situata tra i comuni di Terrasini e Trappeto.
All’apparenza, la Baia di San Cataldo è un luogo idilliaco nel quale ci si trova di fronte a una serie di gradini a strapiombo sul mare che riescono ad offrire una vista mozzafiato, mentre il suono delle onde accompagna il visitatore lungo un percorso storico e naturale. La baia, però, cela alcuni terribili segreti, dovuti per lo più all’azione distruttiva dell’essere umano. E il primo di essi è l’inquinamento.
Si tratta di un problema grave e costante che ha origine dal fiume Nocella e dal suo affluente Puddastri, che attraversano i comuni di Terrasini, Partinico, Trappeto e Montelepre. A causa degli scarichi nocivi che avvengono nei due fiumi e che inquinano la costa, la balneazione nella Baia di San Cataldo è stata vietata. Un problema ambientale, questo, che non compromette la bellezza naturale della baia ma ne tarpa la fruibilità, rappresentando un serio rischio per la salute di chiunque si avventuri in queste acque.
Per capire meglio, vi rimandiamo alle parole della stessa Gabry: “Questo luogo che sta spopolando sui social in realtà è davvero pericoloso. Siamo in Sicilia, a nemmeno due ore di macchina da Palermo. Quelle che dall’alto possono sembrare delle scale bellissime, a picco sul mare, in realtà nascondono molto di più“.
Poi spiega che la pericolosità è data anche dal percorso per giungere alla baia: “Innanzitutto, una volta parcheggiato, la strada per arrivare sul posto, come vedete, non è proprio circondata da fiori e cascate. Prevede di passare da qui, tra un sasso e un dirupo e ci si può reggere solo ai rami degli alberi. Una volta arrivati in cima, la condizione delle scale non è proprio delle migliori”.
E poi conclude: “Ma non è finita ragazzi, perché nella Baia San Cataldo, dove ci troviamo, c’è il divieto di balneazione per motivi legati all’inquinamento. Per quanto alcuni luoghi siano belli, dovremmo evitare di andarci per non rovinarli ancora di più“.