Con il caldo di questi giorni e l’estate ormai alle porte capita spesso di passeggiare in spiaggia: anche voi avrete certamente notato alcune curiose conchiglie piatte dalle caratteristiche affascinanti. Comunemente conosciute come “occhi di Santa Lucia”, questi piccoli oggetti naturali sono in realtà molto più che semplici conchiglie, anche perché rappresentano un vero e proprio amuleto portafortuna. Ma cosa sono esattamente e cosa si nasconde dietro il loro misterioso fascino?
- Cosa sono gli occhi di Santa Lucia, le conchiglie piatte che si trovano in spiaggia?
- La leggenda degli “Occhi di Santa Lucia”
Cosa sono gli occhi di Santa Lucia, le conchiglie piatte che si trovano in spiaggia?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Gli occhi di Santa Lucia hanno un aspetto simile alle conchiglie, ma sono piatte e di forma tondeggiante, dal diametro che va da due a sette centimetri. Osservandoli, si può notare che sono piatti e bianchi da un lato, mentre dall’altro sono convessi e colorati, spesso in tonalità aranciate, con un caratteristico rilievo a spirale.
C’è chi pensa che si tratti di un fossile, chi di una semplice conchiglia, ma la risposta è un’altra.
In realtà si tratta dell’opercolo calcareo del mollusco dei fondali marini noto come Trottola Rugosa, Bolma rugosa o Astraea rugosa: è un organo che funge da protezione dell’animaletto, volto a permettergli di chiudersi nella conchiglia. Quando il mollusco, simile a una chiocchiola, muore, l’opercolo si stacca e, trasportato dalle correnti marine, arriva fino alle spiagge dei mari di tutto il mondo, dove può essere raccolto dai fortunati esploratori della spiaggia (anche se in realtà non lo si dovrebbe mai fare).
Gli occhi di Santa Lucia si possono trovare sulle spiagge italiane, ma anche in altri luoghi del Mediterraneo, come Croazia, Grecia, Portogallo, Spagna, Turchia e persino sulle coste asiatiche e australiane, sulle quali si trovano gli esemplari più grandi e belli.
La leggenda degli “Occhi di Santa Lucia”
Questi opercoli non sono solo belli da vedere, ma portano con sé una profonda carica simbolica, tanto da essere molto utilizzati in gioielleria. Nella cultura popolare, essi sono un vero e proprio portafortuna. Anche perché loro bellezza e il loro fascino misterioso li rendono perfetti per la creazione di gioielli come ciondoli e collane.
Portare con sé un occhio di Santa Lucia è considerato un modo per portarsi sempre dietro la protezione del mare e della santa omonima, patrona della vista e della luce. Anzi, si ritiene che essi fungano da protezione contro ogni malattia della vista. Un aspetto leggendario, questo, che rende gli occhi di Santa Lucia qualcosa di più che semplici conchiglie: sono veri e propri amuleti.
Essi hanno un’aurea di leggenda in diverse culture. Fuori dall’Italia, il nome più comune è “Occhio di Shiva“, come una delle principali divinità della religione induista. Esse rappresentano il terzo occhio della figura divina, l’occhio della saggezza e dell’onniscienza.
In Grecia, invece, sono conosciute come “occhio di Naxos“, in Australia come “occhio di gatto” e in Sud Africa come “moneta di sirena“.
Le loro proprietà sono riconosciute praticamente in tutto il mondo ma, mi raccomando: se le trovate in spiaggia, evitate di raccoglierle! La loro bellezza è un dono del mare, e il loro ruolo nell’ecosistema è prezioso!