La scaramanzia fa parte dell’uomo, da sempre. Certo nel tempo ha assunto varie forme ed è stata declinata nei modi più diversi a seconda del popolo e dell’angolo di mondo in questione, ma ad ogni latitudine l’essere umano ha sempre cercato di attrarre a sé la buona sorte e allo stesso tempo di allontanare la sfortuna e gli spiriti maligni.
Portafortuna e talismani
Sono tanti i portafortuna e i talismani impiegati dall’uomo, Occhi, corna, gatti e scarabei: si appendono in casa o in auto, si portano in tasca o si indossano. Aiutano a credere in un futuro migliore, a tenere a bada il destino, a sentirsi protetti. Tra i più usati e noti c’è il ferro di cavallo.
Ma vi siete mai chiesti perché si crede che porti bene? Il ferro di cavallo solitamente è appeso alla porta con le estremità verso l’alto onde evitare l’indesiderato effetto opposto. L’origine sembrerebbe essere legata alla leggenda di Saint Dunstan, fabbro che inchiodò un ferro di cavallo allo zoccolo del diavolo anziché ferrare il suo cavallo. Il diavolo, prima di essere liberato, dovette promettere che non sarebbe più entrato in nessun luogo protetto da un ferro di cavallo appeso alla porta.
Anche altre forme per allontanare la sfortuna
Chiaramente esistono anche altre versioni legate all’uso del ferro di cavallo. Secondo alcune di queste esso era considerato fortunato per via della somiglianza con l’apparato genitale femminile, tentazione che distraeva il maligno. Bisogna però tenere presente anche che presso molte culture i fabbri erano considerati fortunati poiché lavoravano con il fuoco e con il ferro, entrambi ritenuti magici.
Ovviamente quando si parla di scaramanzia ognuno ha la propria opinione: qualcuno non ci crede affatto, altri invece sì e pure in modo piuttosto convinto (basti pensare a un popolo come quello napoletano). Nel dubbio, comunque, un cornetto o un ferro di cavallo portafortuna al collo non fa mai male.