“È stata una vittoria di Pirro”, è questo il modo di dire che a volte viene utilizzato per definire una vittoria incompleta, un mancato raggiungimento dell’obiettivo o, meglio ancora, una vittoria portata a termine con eccessivi sacrifici di mezzi.
- Cosa si intende con l'espressione vittoria di Pirro?
- Chi ha sconfitto Pirro?
- “Vittoria di Pirro”: esempi di frasi. Come usare il modo di dire
Un’espressione che – proprio come “è una Babilonia” – trova origine nella storia, precisamente in quella delle guerre pirriche.
Pirro re d’Epiro, erede di Alessandro Magno, discendente da Achille, è rimasto impresso nella storia proprio per sue battaglie contro i Romani e per le sue ingenti perdite di uomini. Le “vittorie di Pirro” si svolsero nel sud Italia tra il 280 e il 275 a.C., contrapponendo la Repubblica Romana all’esercito di Pirro, re dell’Epiro.
Ad emergere furono soprattutto le gravi perdite che l’esercito di Pirro subì durante le battaglie contro i Romani. Così, dal XIX secolo in poi, l’espressione “Vittoria di Pirro” è entrata nel gergo comune con l’intento di riferirsi ad una “mezza vittoria”.
Cosa si intende con l’espressione vittoria di Pirro?
L’espressione “Vittoria di Pirro”, dunque, si riferisce alle battaglie vinte da re Pirro nel 280 e 279 a.C. contro i Romani. Questi ultimi subirono importanti sconfitte presso Eraclea e Ascoli Satriano, dove però Pirro perse un grande quantitativo di uomini, tanto da ridurre considerevolmente la potenza bellica degli epiroti.
La sua fu dunque una vittoria non vittoria, una gloria pagata a carissimo prezzo e durata poco, vista la sconfitta finale. Quando nel gergo comune usiamo il modo di dire “è una vittoria di Pirro”, dunque, intendiamo una vittoria apparente, momentanea che, in verità ha un prezzo molto alto.
Chi ha sconfitto Pirro?
Dopo le due vittoria romane, che costarono gran parte dell’esercito a Pirro, la battaglia della sconfitta fu quella di Benevento. Nel 275 a.C. Pirro dovette scontrarsi con le legioni romane guidate dal Generale Manio Curio Dentato. Una battaglia volse definitivamente la situazione in favore dei romani: presso Maleventum Pirro subì una schiacciante sconfitta, tanto che i romani ribattezzarono il nome della città in Beneventum (l’odierna Benevento).
Pirro, per non essere catturato, ritornò nel suo regno dopo aver perso gran parte dell’esercito. Taranto dopo tre anni di assedio capitolò e la Magna Grecia fu annessa ai territori di Roma. Si può dire quindi che furono proprio i grandi sacrifici, in termini di soldati, fatti per vincere alcune battaglie, che causarono la finale sconfitta del re dell’Epiro.
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“Vittoria di Pirro”: esempi di frasi. Come usare il modo di dire
Oggi l’espressione “Vittoria di Pirro” viene utilizzata soprattutto nel gergo giornalistico. E’ proprio negli articoli di giornale che spesso ritroviamo questo modo di dire. Riportiamo di seguito alcuni esempi di frasi in cui il modo di dire “Vittoria di Pirro” è stato utilizzato:
“Quello che descrive Bordon è l’ultimo accordo che sarebbe intercorso tra Berlusconi e Dini ieri mattina. Un «escamotage» che non entusiasma il Cavaliere ma che consente di tenere aperta la partita. «Se Dini dichiarasse che questa maggioranza è finita – ha spiegato ai suoi ieri mattina l’ex-premier – quella di Prodi sarebbe la tipica vittoria di Pirro. I suoi problemi comincerebbero esattamente il giorno dopo sul Welfare e su altro” (La Stampa, 15 novembre 2007).
“Dopo due passi falsi, la Roma torna alla vittoria. Anche se il Carpi non era l’avversario più probante… Però Rudi Garcia può comunque tornare a sorridere: “Ci servivano vittoria e 3 punti, però la speravo in un altro modo. È una vittoria di Pirro, visti i tre infortuni dopo 50 minuti…” (La Gazzetta dello Sport, 26 settembre 2015).
“La vittoria di Pirro di oggi di Tsipras consiste in un effimero cambio di termini: alla parola “Troika” del comunicato finale dell’Eurogruppo di mercoledì viene sostituita quella di “istituzioni”, ma il risultato non cambia: oggi stesso il governo greco accetta di lavorare con i tecnici della “ex” Troika per siglare un accordo all’Eurogruppo di lunedì” (Il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2015).