La profezia di 'Nostradamus vivente' sulla Cina fa paura dopo che Trump ha imposto dazi al 104%: cosa potrebbe accadere di così terrificante

Secondo una nuova profezia, la Cina potrebbe essere al centro di una guerra entro il 2025. Ecco perché la visione di Salomé sta preoccupando molti.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Le tensioni tra Stati Uniti e Cina tornano ad accendersi con un colpo di scena economico che sta già facendo discutere: l’ex presidente Donald Trump ha promesso di applicare dazi fino al 104% sulle importazioni cinesi. Una mossa che non ha solo implicazioni commerciali, ma che – secondo alcuni – potrebbe addirittura far da innesco a scenari ben più drammatici. A sostenerlo è Athos Salomé, noto come il “Nostradamus vivente”, che da tempo lancia profezie inquietanti sul futuro geopolitico del pianeta. E la Cina, secondo lui, sarà uno dei principali epicentri del prossimo grande conflitto globale.

Chi è il “Nostradamus vivente”?

Athos Salomé è un sensitivo brasiliano che negli ultimi anni ha acquisito notorietà per aver predetto alcuni eventi internazionali con sorprendente accuratezza. Viene definito da molti “il Nostradamus moderno”, per il suo stile profetico e le dichiarazioni cariche di simbolismo. A differenza dei veggenti tradizionali, Salomé mescola numerologia, intuizioni spirituali e analisi geopolitiche, dando vita a previsioni che spesso sfumano tra realtà e mistero. E ora, con le nuove tensioni tra USA e Cina, una delle sue profezie più inquietanti è tornata a far parlare di sé.

Il pericolo di un conflitto globale

Secondo Salomé, entro il 2025 potrebbe verificarsi una guerra su scala mondiale con la Cina come protagonista, non solo per ragioni territoriali o militari, ma anche – e soprattutto – per cause economiche e tecnologiche. Il sensitivo descrive uno scenario in cui lo scontro si sviluppa su più livelli: fisico, digitale e psicologico. La Cina, nella sua visione, assumerebbe un ruolo di potenza dominante, intenzionata a estendere la propria influenza in modo più aggressivo rispetto al passato.

Questa previsione coincide in modo inquietante con il crescente irrigidimento delle relazioni tra le due potenze mondiali. La promessa di dazi al 104% fatta da Trump segna un ulteriore passo verso il deterioramento del dialogo commerciale, e molti analisti temono un effetto domino su scala globale, con ripercussioni su mercati, catene di approvvigionamento e stabilità politica.

Non solo guerre tradizionali

Salomé non parla soltanto di battaglie convenzionali. Nella sua visione, infatti, il conflitto del futuro sarà ibrido, con forti componenti di cyberattacchi, manipolazione dell’informazione e sabotaggi economici. La guerra, secondo lui, potrebbe arrivare attraverso di blackout digitali, crisi alimentari indotte e caos finanziario pianificato. In questo contesto, il sistema internazionale rischia di collassare non per un bombardamento, ma per un attacco invisibile e silenzioso.

Preoccupazione o suggestione?

Come spesso accade con le profezie, c’è chi prende le parole di Salomé come un avvertimento da considerare con attenzione, e chi le bolla come allarmismi esoterici privi di fondamento. Tuttavia, il fatto che le sue parole trovino eco in un momento così delicato per la politica internazionale solleva interrogativi legittimi. Se la Cina reagisse in modo drastico alle provocazioni economiche, il rischio di un’escalation diventerebbe tutt’altro che remoto.

Un futuro incerto

Al di là delle visioni, il contesto attuale parla chiaro: le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono tese, e l’equilibrio mondiale sembra fragile. Se le politiche protezionistiche dovessero innescare risposte aggressive, anche solo a livello economico, potremmo trovarci di fronte a una nuova fase di instabilità planetaria. La profezia di Athos Salomé, per quanto controversa, suona come un campanello d’allarme da non ignorare.

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