Sei all’ultimo anno delle superiori e stai finalmente per concludere il tuo percorso scolastico? Ti stai interrogando sul futuro e su quale strada intraprendere? Ti trovi di fronte alla difficile scelta della facoltà universitaria a cui iscriverti?
- Che valore ha la laurea triennale?
- Quanto è importante conseguire una laurea magistrale?
- Differenze tra laurea triennale e magistrale nel mondo del lavoro
È importante avere un’idea chiara dei corsi di laurea e di come sono strutturati, in modo da poter fare la scelta più consapevole e giusta per te. In particolare, è fondamentale capire le differenze tra la laurea triennale e la laurea magistrale, le due principali tipologie di corso di laurea presenti in Italia.
Partiamo con il dire che la scelta del percorso universitario non può essere presa alla leggera. La realtà che ti troverai di fronte sarà completamente nuova e diversa rispetto al mondo delle superiori o comunque della scuola.
Proprio per andare incontro a questo tipo di esigenze, abbiamo raccolto in questo articolo una guida apposita per aiutarti a capire quali sono tutte le differenze tra la laurea triennale e magistrale.
In questo modo, potrai scegliere il percorso di studi che meglio rispecchia le tue aspirazioni e le tue ambizioni per il futuro. Non perdere l’opportunità di fare la scelta giusta per la tua carriera accademica e professionale, in maniera completamente consapevole.
Che valore ha la laurea triennale?
La laurea triennale, o di primo livello, rappresenta il primo step del percorso universitario ed è un titolo di studio riconosciuto e apprezzato dal mondo del lavoro.
Dura appunto tre anni e la maggior parte dei percorsi universitari partono proprio da questo titolo. Facoltà come Ingegneria, Economia, Psicologia, Scienze Politiche, Informatica, Fisica, Chimica, Matematica, Lettere, Lingue e Filosofia hanno sempre, o quasi, corsi di studio triennali.
Ma che valore ha la laurea triennale? Nonostante non fornisca una specializzazione completamente indirizzata, la laurea triennale rappresenta:
- una formazione solida e completa;
- una buona base per intraprendere una carriera lavorativa;
- un requisito indispensabile per l’accesso a molti concorsi pubblici e per la partecipazione a molti programmi di formazione e stage.
Passando al lato più tecnico, c’è da dire che per conseguire la laurea triennale è necessario acquisire 180 Crediti Formativi Universitari (CFU) e superare gli esami richiesti dal piano di studi. Una volta superati tutti gli esami previsti e raccolti tutti i CFU, si deve presentare e discutere una tesi di laurea davanti ad una commissione.
Il diploma di laurea triennale è un titolo di studio che viene riconosciuto anche all’estero (con il titolo internazionale di Bachelor’s Degree o B.A.) e che permette di accedere a corsi di laurea magistrale o a master di primo livello.
Molti laureati triennali trovano occupazione in ambiti come la comunicazione, il marketing, l’amministrazione, la finanza, il turismo e la gestione delle risorse umane. La laurea triennale rappresenta quindi un titolo di studio di grande valore, che può già aprire molte porte nel mondo accademico e professionale.
Scopri anche: — Si laurea e un minuto dopo viene assunto a tempo indeterminato
Quanto è importante conseguire una laurea magistrale?
Rispetto ad un ventennio fa, quando praticamente tutte le facoltà prevedevano un percorso di studi di cinque anni, oggi il percorso di studi universitario è differente. I cinque anni ‘tradizionali’ sono stati divisi in laurea triennale e magistrale (di due anni): questo è sicuramente valido per tutte le facoltà sopra indicate.
Alcune facoltà, come Giurisprudenza, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria e Architettura sono invece dette “lauree magistrali a ciclo unico“, in quanto prevedono ancora un unico percorso di cinque anni, non diviso in triennale+magistrale.
Ma quanto è importante conseguire una laurea magistrale? La laurea magistrale, o di secondo livello, rappresenta:
- un’opportunità per approfondire e specializzare ulteriormente i propri studi;
- una formazione più avanzata rispetto alla laurea triennale;
- un’acquisizione di competenze specifiche nel campo di studi scelto;
- un valore aggiunto nel mondo del lavoro, aprendo a maggiori possibilità di occupazione e retribuzione;
- la possibilità di svolgere tirocini più specifici e corsi di specializzazione maggiormente orientati, arricchendo così il proprio curriculum;
- la possibilità di approfondire temi di ricerca e di svolgere tesi più articolate e ambiziose, nonché maggiormente aderenti ai propri interessi.
La laurea magistrale, inoltre, consente di iscriversi alle scuole di specializzazione, ai dottorati di ricerca e ai master di secondo livello. Anche la laurea magistrale italiana, come la triennale, è riconosciuta all’estero, dove corrisponde al titolo internazionale di Master’s Degree (abbreviato come MA o MS).
Differenze tra laurea triennale e magistrale nel mondo del lavoro
Capito in cosa consistono le diversità tra laurea triennale e magistrale, quali sono le loro differenze nel mondo del lavoro? Alcune professioni richiedono obbligatoriamente una laurea magistrale per l’esercizio dell’attività, come avviene per esempio nel campo dell’ingegneria, dell’economia, della ricerca scientifica, della psicologia e di altre figure che richiedono un alto livello di specializzazione.
Tuttavia, anche in contesti in cui la laurea magistrale non è obbligatoria, essa può rappresentare un vantaggio competitivo per chi cerca lavoro, poiché offre maggiori competenze e una formazione specifica in grado di soddisfare le richieste di un mercato del lavoro sempre più esigente.
Per alcune particolari professioni, però, l’iscrizione all’albo professionale è obbligatoria per poter esercitare. In questo caso, il possesso di una laurea magistrale diventa un requisito obbligatorio per l’iscrizione ad esso e quindi per l’esercizio della professione. Ad esempio, per diventare avvocato, commercialista, architetto, ingegnere, medico specialista e molte altre professioni, è richiesto il titolo magistrale.
In alcuni albi professionali, inoltre, esiste una distinzione tra Sezione A e Sezione B, a seconda che il professionista abbia conseguito una laurea magistrale o una laurea triennale. Essere iscritti alla Sezione A può offrire maggiori opportunità professionali e una maggiore visibilità rispetto alla Sezione B. Lo stesso può avvenire nei concorsi pubblici, dove talvolta viene attribuito un maggior punteggio a chi è in possesso di un titolo magistrale.
Al di là di tutto ciò, a livello di retribuzione, non si notano tantissime differenze. In molti settori, tuttavia, viene preferito chi possiede un titolo di studio magistrale e più specialistico. E la retribuzione può, di conseguenza, essere più elevata.
Questo ovviamente cambia ambito per ambito e non esiste una regola fissa. In generale, però, è possibile affermare che una laurea magistrale offra più possibilità di impiego rispetto ad una triennale.