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Allarme Escherichia coli nei McDonald's: in quale ingrediente si trova il batterio? Bisogna fare chiarezza

In questi giorni si parla molto di quanto sta succedendo negli USA con i panini del McDonald's contaminati. Facciamo chiarezza a riguardo.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Arriva un nuovo allarme alimentare dagli Stati Uniti, dove un recente caso di contaminazione dal batterio Escherichia coli che sembra provenire dai ristoranti McDonald’s ha scatenato una certa preoccupazione per la salute pubblica e rischia anche di mettere in crisi il gigante degli hamburger. Si tratta di un batterio in grado di provocare infezioni anche molto gravi che, in questo caso, sembra essere legato a un panino venduto proprio dalla grande M. Ma cosa sta succedendo davvero? Proviamo a fare chiarezza sull’argomento.

Escherichia coli nei McDonald’s americani? Facciamo chiarezza

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. McDonald’s sta subendo una dura campagna a causa del fatto che il decesso di un anziano nel Colorado in seguito al consumo di un panino in una sede del fast food sembra essere correlato ad un’infezione da Escherichia coli dovuta ad un ingrediente contaminato.

Dallo scorso 27 settembre, le infezioni hanno coinvolto almeno 49 persone in diversi stati degli USA.

Il panino sotto accusa: qual è quello incriminato e l’ingrediente ‘colpevole’

Tra i diversi panini di McDonald’s, sembra che quello ‘colpevole’ della diffusione dell’infezione sia stato il Quarter Pounder. I clienti che hanno riportato infezioni da Escherichia coli (il ceppo identificato è l’O157, noto per essere particolarmente aggressivo) avevano tutti consumato questo specifico prodotto.

In un primo momento si pensava che l’ingrediente che ha causato l’infezione fosse la carne di manzo utilizzata nel panino, poi scagionata dal fatto che viene cotta a temperature superiori ai 70 gradi, sufficienti a eliminare batteri patogeni.

A questo punto, le indagini puntano sulle cipolle a fette, che sembrano provenire da un unico fornitore per i fast food coinvolti e che possono essere contaminate. Il batterio Escherichia coli, infatti, può essere eliminato facilmente cuocendo i cibi ad una temperatura di almeno 60 gradi, mentre le cipolle contenute nel panino in questione sono crude.

La notizia della contaminazione ha avuto un impatto immediatamente negativo sulle azioni di McDonald’s, che ha subito un crollo significativo in borsa e che ora rischia di uscire con le ossa rotte dalla questione. Per ridurre il rischio e rassicurare i clienti, la catena ha ritirato temporaneamente il Quarter Pounder dal menu di circa un quinto dei ristoranti statunitensi.

L’azienda ha dichiarato di essere al lavoro per individuare con precisione l’ingrediente contaminato e ha intensificato i controlli in collaborazione con le autorità sanitarie americane. Tuttavia, resta il timore che altri fast food possano essere stati riforniti dallo stesso fornitore, con il rischio di un’ulteriore diffusione del batterio.

Quali sono i pericoli dell’Escherichia coli?

L’Escherichia coli è un batterio molto comune che può diventare pericoloso se si tratta di ceppi patogeni come l’O157. Questo ceppo, se ingerito tramite cibo o acqua contaminati, può causare gravi infezioni intestinali con sintomi come diarrea (spesso sanguinolenta), dolori addominali e crampi. Nei casi più gravi, l’infezione può portare alla sindrome emolitico-uremica (SEU), che causa la distruzione dei globuli rossi, un drastico abbassamento delle piastrine e insufficienza renale, con conseguenze anche letali, soprattutto per bambini, anziani e persone con difese immunitarie deboli. La SEU è una complicazione rara ma pericolosa, poiché può provocare danni irreversibili ai reni e compromettere altri organi vitali.

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