Negli scaffali dei supermercati, dietro l’apparente innocenza dei barattoli di pomodoro e pelati, si cela un pericolo insospettabile: i residui delle munizioni dei cacciatori. L’Associazione degli Industriali delle Conserve Alimentari Vegetali (Anicav) ha sollevato l’allarme su questa pratica, mettendo in luce una situazione che va ben oltre la semplice inosservanza delle leggi sulla caccia.
Secondo quanto riportato da Anicav, durante la stagione venatoria, numerosi cacciatori abbandonano nei campi le cartucce esplose, che finiscono poi per essere raccolte insieme ai pomodori destinati alla trasformazione industriale. Questo comportamento irresponsabile rischia di causare seri danni alla sicurezza alimentare, in quanto una volta giunti negli impianti di lavorazione, i bossoli non vengono individuati e rimossi.
“La raccolta meccanica non consente di eliminare questi corpi estranei e spesso, a causa del loro colore rosso, è difficile anche per le selezionatrici ottiche delle aziende di trasformazione individuare tali materiali, che rischiano in molti casi di finire nei barattoli contenenti il prodotto finito,” ha dichiarato Anicav.
Questa situazione rappresenta non solo una minaccia per la sicurezza dei consumatori, ma danneggia anche la reputazione delle aziende produttrici. Pertanto, Anicav ha sollecitato le associazioni venatorie a prendere provvedimenti immediati per evitare che casi simili si ripetano in futuro.
La risposta di Federcaccia non si è fatta attendere. Il presidente Massimo Buconi ha sottolineato l’obbligo di raccogliere i bossoli usati imposto dalla legge sulla caccia, ma ha anche indicato che non solo i cacciatori potrebbero essere responsabili di tale contaminazione. Secondo Buconi, anche altri frequentatori delle campagne, inclusi gli operatori agricoli, potrebbero contribuire al problema.
Questa allerta arriva in un momento critico, con una proposta di legge controversa che potrebbe ampliare la caccia, mettendo ulteriormente a rischio gli ecosistemi. È evidente che è necessaria un’azione congiunta e urgente da parte di tutti gli attori coinvolti per affrontare questa minaccia per la sicurezza alimentare e l’ambiente.