In questi giorni il mondo della musica ha affrontato un lutto terribile: la morte di Ray Thomas dei Moody Blues. Il fondatore della band è scomparso giovedì scorso, la notizia però è stata diffusa solamente di recente tramite la sua etichetta discografica.
La storia di una band leggendaria
Ray Thomas era un artista a tutto tondo, fondatore del Moody Blues, ma anche flautista e cantante. Come tutti ben sanno il gruppo prog inglese divenne celebre fra gli anni Sessanta e Settanta. Fondati nel 1964 da Thomas, si fecero immediatamente notare nella scena pop/rhythm & blues.
Il grande successo arrivò con il singolo “Go now”, incluso nel disco d’esordio “The magnificent Moodies”. Rivoluzionari e controcorrente, i Moody Blues crearono un mix originale fra musica classica, rock e psichedelica, influenzando fortemente tutta la produzione musicale britannica.
I capostipiti del prog rock
Non a caso i Moody Blues vengono ancora oggi considerati come i capostipiti del prog rock. Fra i loro album più famosi troviamo “Days of Future Passed” del 1967, “In Search of the Lost Chord” uscito l’anno successivo e “On the Threshold of a Dream”. Troviamo poi “To Our Children’s Children’s Children”, “A Question of Balance” del 1970, “Every Good Boy Deserves Favour” e “Seventh Sojourn” .
Fra i singoli più famosi, oltre a “Go now”, troviamo “Nights in white satin”, caratterizzato dall’assolo di un flauto traverso. La canzone divenne famosissima anche in Italia grazie ai Nomadi, che realizzarono la cover “Ho difeso il mio amore”.
L’ingresso nella Hall of Fame
Dopo lo scioglimento della band, nel 1974, Thomas aveva realizzato due album da solista. Poco dopo era tornato nella formazione della band, ma all’inizio del 2000 aveva dovuto abbandonare i Moody Blues per problemi di salute.
Nel frattempo il prossimo aprile si terrà a Cleveland, in Ohio, la cerimonia per l’ingresso del gruppo nella Rock and Roll Hall of Fame. Di sicuro in questa occasione i fan e gli altri membri della band troveranno il modo giusto per omaggiare Ray Thomas.