Genitori, attenti a ciò che scrivete sulle chat di classe: le regole ferree del Garante della privacy

Genitori, attenzione alle chat di classe: il Garante della privacy detta le regole da seguire per proteggere i nostri figli.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, le chat di gruppo dei genitori tornano ad essere le protagoniste assolute delle nostre giornate, riempiendosi rapidamente di notifiche e messaggi. Si tratta di spazi digitali ormai imprescindibili per l’organizzazione tra le famiglie, ma che spesso diventano anche luoghi di scambio di foto e informazioni che coinvolgono i bambini. Tuttavia, è proprio su questo punto che il Garante per la protezione dei dati personali invita alla massima prudenza. I rischi, infatti, sono tantissimi. Sia per i bambini che per i genitori che condividono cose sulle chat.

Le foto del primo giorno di scuola: un momento da condividere, ma con cautela

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Il ritorno a scuola dei nostri figli è spesso accompagnato dalla consueta tradizione di scattare fotografie ai bambini davanti all’ingresso o in aula, immortalando l’emozione del primo giorno. Ma cosa succede quando questi scatti vengono poi condivisi nelle chat di classe o sui social network?

Agostino Ghiglia, membro del Garante per la protezione dei dati personali, in un’intervista al Messaggero, ha messo in guardia su alcuni rischi concreti per genitori e bambini: “Le fotografie possono essere scattate e conservate per uso personale, ma non devono essere diffuse senza il consenso di tutti i soggetti coinvolti”.

Una volta che un’immagine viene caricata online, anche all’interno di una chat privata, diventa potenzialmente accessibile a un numero incontrollabile e potenzialmente illimitato di persone. La condivisione dello scatto può a questo punto facilmente sfuggire di mano, trasformando un momento intimo e personale in un elemento accessibile e sfruttabile da chiunque.

La privacy dei minori: il consenso è fondamentale

È necessaria anche un’attenzione particolare nel momento in cui la fotografia non ritrae solo il proprio bambino, ma include anche altri compagni di classe o un gruppo di amici.

In questi casi, la condivisione online o sulle chat di genitori richiede il consenso esplicito di tutti i genitori coinvolti. Come sottolinea il Garante: “Ciò che entra nella rete non è più sotto al nostro controllo”. Ed è così che un gesto semplice e spesso compiuto con innocenza, come la pubblicazione di una foto sui social o in una chat di gruppo, può trasformarsi in un problema di violazione della privacy.

Le conseguenze legali: il rischio di sanzioni e ripercussioni

Ignorare queste regole può avere conseguenze legali. Il dottor Ghiglia, da esperto di privacy, ha spiegato che qualora un genitore scopra la diffusione non autorizzata di un’immagine del proprio figlio può rivolgersi al Garante per aprire un’istruttoria. In questi casi, potrebbero essere inflitte sanzioni pecuniarie per diffamazione o per trattamento illecito di dati personali.

E ha concluso: “Le chat dei genitori vanno usate con rispetto e attenzione, non come sfogo o racconto perché tutto ciò che riguarda gli alunni, va messo in rete con cautela e minimizzando le informazioni, fornendo solo quelle utili”.

Insomma, la prima cosa da fare è stare attenti. La rete ormai pervade ogni ambito della nostra vita e di quello dei bambini e la cosa migliore da fare – soprattutto per tutelare i più piccoli – è muoversi sempre con attenzione e consapevolezza.

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