Quella tra trattoria e ristorante è una distinzione molto italiana, tanto è vero che quando usciamo a cena fuori spesso la diamo per scontata, considerando i due termini come intercambiabili. Tuttavia, bisogna sempre sapere che non sono la stessa cosa, anzi… cambia molto in termini di location, servizio, prezzi e piatti portati in tavola. Ma qual è la vera differenza tra una trattoria e un ristorante? Andiamo a scoprirla insieme!
Che cosa si intende per trattoria?
La trattoria rappresenta una vera e propria istituzione sociale e culinaria nel panorama italiano, caratterizzata da un’atmosfera accogliente e un’offerta gastronomica tipicamente casalinga o comunque collegata alla tradizione del posto.
Questo esercizio pubblico, che ha radici nella tradizione popolare, funge generalmente da luogo di incontro per amici e famiglie desiderosi di gustare pietanze locali autentiche e genuine.
Il termine “trattoria” ha le sue radici nel concetto di “trattore“, che in passato indicava l'”oste“, colui che gestiva e curava il locale. Questo termine, a sua volta, trova origine nel francese “traiteur“, derivato dal verbo “traiter“, che significa “trattare” o anche “preparare” e quindi per estensione “cucinare”.
Perché si dice ristorante?
Il termine “ristorante” ha una sua storia affascinante, che parte dal francese “restaurant” e si è affermato nella lingua italiana verso la fine del XIX secolo. La radice di questa parola risiede nel verbo “restaurer“, che significa “ristorare” o “ripristinare“, con una connotazione che richiama il concetto di “cibo che ristora” o che dà nuova energia.
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In origine, pare che il termine “ristorante” facesse riferimento soprattutto a una zuppa o una minestra particolarmente ricca e saporita, capace di offrire una sensazione di nutrimento e appagamento. Solo nel corso del tempo, il significato si è ampliato per abbracciare una vasta gamma di attività commerciali legate alla somministrazione di cibo, ognuna con la propria offerta culinaria e atmosfera unica.
Oggi, il termine “ristorante” copre un’ampia varietà di esercizi, dai più informali e familiari ai più sofisticati e raffinati, ciascuno con la propria interpretazione della cucina e dell’ospitalità. Ed è proprio qui che nasce la confusione tra “ristorante” e “trattoria”.
Il dubbio amletico fra trattoria e ristorante: le differenze
Oggi, il panorama culinario italiano è costellato da una miriade di trattorie e locali affini come “osterie“, “locande” e “taverne“, mentre l’uso del termine “ristorante” sembra caduto progressivamente in declino. Ma, in mezzo a questa abbondanza di opzioni, sorge spontaneo un interrogativo: qual è la reale differenza tra trattoria e ristorante? Per rispondere a questa domanda, è necessario considerare alcuni punti chiave che distinguono questi due tipi di esercizi.
Abbiamo quindi scovato alcune differenze generali:
- Atmosfera e tono: in generale, la trattoria si presenta con un’atmosfera più modesta e informale rispetto al ristorante, spesso ricreando un clima familiare e accogliente. Ad esempio, in trattoria è frequente trovare camerieri vestiti “casual”. In un ristorante è più facile imbattersi in persone che servono ai tavoli in un completo elegante o una vera e propria divisa. La trattoria, per capirci, è quella della classica “tovaglia a quadri”. E, a proposito dei camerieri, lo sapete che esiste anche un galateo della mancia?
- Cucina e offerta gastronomica: la cucina della trattoria tende ad essere prevalentemente casalinga o strettamente legata al territorio, spesso abbracciando piatti tradizionali e autentici. Al contrario, un ristorante può offrire una cucina più specifica, legata a un concetto particolare o a un’interpretazione più personale della cucina, che potrebbe differire notevolmente dalla tradizione locale. In poche parole, se mangiate una carbonara è probabile che siate in trattoria, se state mangiando uno spaghetto elaborato con preparazioni, spezie e ingredienti più particolari, è assai più possibile che vi troviate in un ristorante.
- Prezzo: in generale, i prezzi di una trattoria tendono ad essere più accessibili rispetto a quelli di un ristorante.
- Porzioni: a parità di prezzo, le porzioni di una trattoria sono più abbondanti rispetto a quelle di un ristorante.
- Tipo di evento: la trattoria spesso promuove un’atmosfera più conviviale, adatta per riunioni informali, serate in compagnia o pranzi più veloci, mentre il ristorante si presta maggiormente per celebrazioni e occasioni speciali, offrendo un’atmosfera più formale e raffinata.
Osteria, Locanda, Taverna, Fraschetta, Agriturismo: quali sono le differenze?
Le differenze indicate precedentemente sono però piuttosto sfumate e “ristoranti” e “trattorie” spesso si confondono. E si intrecciano anche con altre denominazioni, come “osteria”, “locanda”, “taverna”, “fraschetta” e “agriturismo”. Un esempio lo dà la celebre Locanda Francescana di Massimo Bottura. Un ristorante tre stelle Michelin che però porta la parola “locanda” nel nome.
Generalmente, possiamo affermare che le differenze tra queste varie denominazioni sono le seguenti:
- Osteria: esercizio pubblico nel quale si serve prevalentemente vino, solo occasionalmente cibi e spuntini diversi. In realtà, oggi, molte “osterie” sono vere e proprie trattorie, dove il vino è qualcosa di opzionale e sempre legato al pasto. La sua etimologia è lontanissima, deriva dal latino “hospite”, ovvero “luogo dell’ospitalità”. Locali di questo genere esistevano nell’antica Roma, spesso nei luoghi di passaggio o di commercio, diventando luoghi di ritrovo. Oggi a Roma va molto di moda il ritorno alla denominazione latina di “Hostaria”.
- Locanda: struttura sia ristorativa che ricettiva, il cui nome deriva dal latino “locare” ovvero “affittare”. Si trattava di luoghi, spesso situati in aree di passaggio, dove era possibile sia consumare pasti che dormire. Una sorta di antenato dell’albergo con ristorante.
- Taverna: molto simile ad una locanda, nella quale è possibile sia mangiare che alloggiare. La sua offerta commerciale è però basata essenzialmente sul bere, come in un’osteria. Possiamo dire che indicava una sorta di osteria con possibilità di soggiorno. La sua etimologia deriva da “tabernae”, ovvero il modo in cui questi locali venivano chiamati nell’antica Roma.
- Fraschetta: si tratta di un termine popolare utilizzato nella zona dei Castelli Romani. Si tratta di luoghi legati alla zona, dalla quale prendono il nome. L’attuale Frascati, infatti, un tempo si chiamava “Frascata”, poiché i boscaioli dell’area vivevano in capanne di frasche. Da qui deriva il nome di “fraschetta” per indicare osterie, quindi luoghi dove si serve principalmente del vino, ma nei quali non c’è la cucina. Tuttavia, si serve da mangiare, spesso piatti freddi come sott’olii, sottaceti, salumi, formaggio e porchetta. Oggi giorno, invece, nelle fraschette si servono anche piatti tipici della cucina romana, come i cinque grandi classici di cacio e pepe, amatriciana, gricia, arrabbiata e carbonara.
- Agriturismo: si tratta di un’attività di ristorazione, talvolta anche con la possibilità di alloggiare, legata ad un’azienda agricola. La cucina è quella del territorio e le materie prime sono costituite prevalentemente da prodotti di produzione propria o provenienti da altre aziende agricole della zona.
Speriamo, con questo breve elenco, di non avervi confuso ancora di più e, anzi, di avervi chiarito qualcosa sulla differenza tra trattoria e ristorante, e poi con osteria, locanda, taverna, fraschetta e agriturismo!