Il successo, la censura e – alla fine – il conseguente allontanamento dalla tv. La storia di Daniele Luttazzi è ormai nota: la carriera del comico subisce infatti un brusco arresto dopo il cosiddetto Editto Bulgaro del 18 aprile 2002, attraverso cui l’allora premier Silvio Berlusconi durante una visita ufficiale a Sofia accusò Luttazzi, Enzo Biagi e Michele Santoro di fare un uso “criminoso” della tv di Stato.
Il successo con ‘Mai dire gol’
Luttazzi, che all’epoca era alla guida del talk show Satyricon, si ritrovò con il suo programma non confermato e – da allora – non ha più lavorato in Rai. Un caso unico forse nella storia della tv italiana e di cui si è a lungo parlato.
Gli appassionati di tv ricorderanno infatti che, dopo gli esordi al Maurizio Costanzo Show e in diversi varietà sulle prime reti, Luttazzi raggiunge la popolarità partecipando a Mai Dire Gol dal 1996 al 1998. Alcuni dei personaggi da lui interpretati sono iconici ancora oggi: da Panfilo Maria Lippi el Prof. Fontecedro, passando per Luisella Gori.
Lo stop dell”Editto Bulgaro’
Il successo gli garantisce finalmente dei format interamente ideati e da lui condotti: Barracuda arriva nel 1998 su Italia 1 e poi, appunto, Satyricon, cancellato dopo l’editto del 2002 non senza qualche rivincita da parte di Luttazzi, che alla fine – dopo numerosi processi – ha vinto tutte le cause inerenti l’eliminazione del format.
E da allora? Per Luttazzi arriva tanto teatro e anche qualche collaborazione giornalistica, in particolare con ‘Il Fatto Quotidiano’, fino al ritorno in tv nel 2007 con Decameron su La7. Anche quel format tuttavia viene sospeso.