Rose Villain è stata la prima cantante italiana a firmare un contratto con la Republic Records negli Stati Uniti. Classe 1989, l’artista vive in America da anni e attualmente risiede a New York.
Dal Conservatorio a Sanremo
Originaria di Milano, la cantante e autrice si è formata studiando presso il conservatorio di musica contemporanea di Los Angeles. In seguito ha frequentato diversi corsi a New York e ha avuto la fortuna di conoscere Eric Beall e Mark Gartenberg, divenuti i suoi manager.
In Italia la sua musica è stata pubblicata per la prima volta da Machete Empire Records. Il suo primo singolo è stato “Get The Fuck Out Of My Pool” che, dopo essere stato pubblicato nel nostro Paese, è stato subito notato dalla label americana.
In seguito ha scritto con Salmo “Don Medellin”, conquistando il disco di platino e vari riconoscimenti. Ha collaborato con il producer SIXPM, pubblicando i singoli “Geisha”, “Kitty Kitty” e “Don’t Call The Po-Po”.
Nel 2023 è uscito il suo album di debutto, Radio Gotham mentre nel 2024 ha partecipato a Sanremo con il brano Click Boom, scritto e composto insieme al marito Sixpm e a Tropico, ha fatto da supporter ai concerti dei Coldplay a Roma e ha quindi pubblicato il suo secondo album, Radio Sakura.
La firma con Republic Records
La firma del contratto con la Republic Records è stato senza dubbio un enorme passo avanti nella carriera di Rose Villain. La casa discografica infatti è stata eletta da Billboard la numero uno al mondo. Nel suo roster sono presenti artisti di grandi livello, da Ariana Grande a Drake, passando per The Weeknd, Lorde, Nicki Minaj, Post Malone e moltissimi altri.
Rose Villain è stata la prima italiana che viene scelta dalla label per realizzare nuove canzoni che conquisteranno l’industria discografica mondiale. “Ho lasciato il Paese delle zero opportunità musicali, lo dico senza problemi – aveva spiegato qualche tempo fa l’artista a Distopic -. Se si vuole fare qualcosa di contemporaneo e originale nel pop non si può partire da un Paese musicalmente medievale. Mi ispiro ai grandi musicisti che osano e che si reinventano in ogni album come hanno fatto Michael Jackson, Madonna, i Beatles: commerciali ma non convenzionali. Pop per me vuol dire immediato e se in Italia fa rima con prodotto di scarsissima qualità le major dovrebbero farsi un esamino di coscienza”.