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San Valentino, non regalare le rose rosse: il motivo non è affatto romantico

Dietro un mazzo di rose rosse si nasconde una realtà assai romantica. Ma perché è meglio scegliere un’alternativa consapevole?

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il giorno di San Valentino è un sinonimo di amore, passione e gesti romantici. Ogni anno, milioni di persone rispettano la tradizione del 14 febbraio regalando un bel mazzo di rose rosse al proprio partner, considerandole il simbolo per eccellenza dell’amore. Tuttavia, dietro la bellezza di questi fiori si nasconde una realtà assai poco romantica, che non riguarda il “significato dei fiori” in sé ma che si nasconde tra i petali delle rose. Vuoi scoprire il vero motivo per cui dovresti evitare di regalare rose rosse a San Valentino? Proviamo a scoprirlo insieme.

Perché non dobbiamo regalare rose rosse a San Valentino?

Andiamo con ordine e partiamo con il dire che c’entra l’impatto ambientale. Le rose rosse che troviamo nei negozi nel mese di febbraio, e quindi anche a San Valentino, provengono per lo più da paesi lontani come Kenya, Etiopia, Ecuador e Colombia, da cui vengono trasportate nei Paesi Bassi per poi essere distribuite nel resto d’Europa.

Questo lungo viaggio comporta l’emissione di un’enorme quantità di CO2: si stima che un mazzo di rose importate possa generare fino a 36 kg di anidride carbonica. Un’enormità se pensiamo che un bouquet di fiori “locali” ne produce appena 1,7 kg.

Ma non è solo il trasporto a pesare sull’ambiente. La coltivazione intensiva delle rose nei paesi tropicali richiede infatti il ricorso a grandi quantità di acqua, spesso sottratta a comunità già in difficoltà idrica. Inoltre, l’uso massiccio di pesticidi e fertilizzanti, molti dei quali vietati in Europa, inquina le falde acquifere e mette a rischio la biodiversità locale. Le coltivazioni di fiori, poi, occupano terreni che potrebbero essere destinati alla produzione di cibo, aggravando il problema della sicurezza alimentare in alcune regioni. In pratica, le rose rosse hanno un impatto ambientale enorme.

Ma non ci sono solo i danni ambientali, il settore della floricoltura presenta anche delle problematiche etiche non indifferenti. Molti lavoratori delle piantagioni di rose, specialmente in Africa e Sud America, operano in condizioni precarie, con salari bassissimi e una tutela dei diritti pressoché inesistente. Spesso sono esposti a sostanze chimiche nocive senza adeguati dispositivi di protezione, con gravi rischi per la salute. In molti casi, inoltre, le aziende floricole non rispettano le normative sulla sicurezza sul lavoro, approfittando della mancanza di regolamentazioni stringenti nei paesi produttori.

Le alternative sostenibili alle rose rosse: cosa scegliere a San Valentino?

Se invece vuoi fare un omaggio floreale al tuo partner o alla tua partner nel giorno di San Valentino senza danneggiare l’ambiente e senza sostenere pratiche lavorative ingiuste, esistono molte alternative sostenibili.

Optare per fiori locali e di stagione, come tulipani, ranuncoli, anemoni o mimose, può ridurre drasticamente l’impatto ambientale e può essere un supporto all’economia locale. Questi fiori sono anche più freschi e durano più a lungo rispetto alle rose importate.

Un’altra opzione è scegliere rose certificate Fairtrade, che garantiscono condizioni di lavoro dignitose e un uso ridotto di pesticidi. Se invece vuoi fare un regalo davvero eco-friendly e simbolico, puoi optare per una pianta in vaso: durerà nel tempo e rappresenterà un amore che cresce e si rafforza, proprio come la vostra relazione.

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