Diabete, cosa succede se tutti i giorni fai digiuno intermittente

Una ricerca ha messo in correlazione la pratica del digiuno intermittente con il diabete di tipo 2 e i risultati sono incoraggianti.

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Redazione Supereva

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Gli studi in materia alimentare sono all’ordine del giorno e, al di là degli approfondimenti specifici, tutti dimostrano in maniera concorde quanto ciò che scegliamo di mettere nel nostro piatto sia fondamentale per il benessere dell’organismo. Un’alimentazione sana ed equilibrata, infatti, è l’alleata numero uno della salute. Una ricerca pubblicata sulla rivista specializzata ‘The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism’ (JCEM), si è occupata in particolare del rapporto fra diabete e digiuno intermittente.

Diabete di tipo 2 e digiuno intermittente: quale relazione?

Lo studio ha messo in correlazione la condizione di diabete di tipo 2 con un regime alimentare che prevede il digiuno intermittente (IF). Si tratta di un tipo di dieta divenuta piuttosto popolare e seguita ma della quale non erano ancora stati approfonditi gli effetti in soggetti diabetici. Dai dati raccolti, il quadro è incoraggiante dal momento che il digiuno intermittente porterebbe addirittura alla remissione del diabete di tipo 2.

Lo studio (controllato e randomizzato) è stato condotto su soggetti di età compresa tra i 38 e 72 anni, colpiti da diabete da 1 a 11 anni. Inoltre, è stato preso in considerazione l’indice di massa corporea dei partecipanti (BMI), compreso fra 19,1 e 30,4. Per tre mesi, un gruppo dei pazienti ha seguito un regime alimentare a base vegetale noto come Chinese Medical Nutrition Therapy (CMNT).

L’esito della ricerca

Il confronto con il gruppo di controllo ha messo in luce che poco meno della metà dei soggetti che hanno sostituito i farmaci con CMNT (il 47,2%) ha raggiunto la fase di remissione del diabete.

Questo esito primario è stato attestato anche nel follow-up per almeno i tre mesi successivi l’interruzione dei medicinali antidiabetici. I dati relativi al gruppo di controllo hanno mostrato, invece, la remissione sono nel 2,8% dei soggetti.

Inoltre, si legge nell’abstract della ricerca, “il peso corporeo medio dei partecipanti nel gruppo CMNT è stato ridotto di 5,93 kg (SD 2,47) rispetto a 0,27 kg (1,43) nel gruppo di controllo”. Una buona notizia anche sul medio termine, considerando che il trend positivo ha raggiunto i dodici mesi dall’inizio dello studio.

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