Mantenere la linea, magari dopo aver perso qualche chiletto accumulato, è fondamentale per non vanificare gli sforzi (e i sacrifici) che sono stati fatti. Secondo gli esperti, è molto importante fare attenzione non solo a ciò che mangiamo ma anche a quando mangiamo, a partire dalla colazione. Anche l’orario, infatti, può aiutare nella perdita di peso e ci sarebbero alcune fasce orarie da privilegiare per velocizzare il processo di dimagrimento.
La tesi del nutrizionista Tim Spector
Stando al nutrizionista Tim Spector, professore del King’s College a Londra, bisogna cercare di fare colazione dopo le 11 del mattino. Questa buona abitudine, infatti, potrebbe far perdere fino a 5 chilogrammi. Che il primo pasto quotidiano sia fondamentale per l’intero organismo è cosa nota, tanto da essere stato definito come il più importante ma forse non tutti ne conoscono i benefici in maniera dettagliata.
Spector ha spiegato che una colazione a orario avanzato favorisce la perdita di peso in quanto, con questo ritmo, si tende a cenare più tardi ma generalmente entro le 21. Così, con una colazione dopo le 11, si riesce a digiunare per quattordici ore con benefici per il metabolismo. Si parla, in questo caso, di digiuno intermittente, una pratica che viene spesso consigliata e che può essere messa in atto sia quotidianamente sia per alcuni giorni ogni settimana.
Il digiuno intermittente, sempre più popolare negli ultimi anni, consiste nel concentrare i pasti in un certo intervallo di tempo per poi astenersi dal cibo nelle ore rimanenti. Spostare in avanti l’orario della colazione (dalle 8 alle 11), quindi, agevola la pratica del digiuno senza far cadere le persone nel ‘tranello’ degli attacchi di fame. In questo modo, il microbioma intestinale ne guadagna migliorando in funzionalità ed efficienza. Secondo alcuni studi, poi, il digiuno per quattordici ore permetterebbe di perdere in media da 1,8 a 5 Kg sulla bilancia in pochi mesi.
La tesi del ricercatore Valter Longo
Valter Longo, un ricercatore di origini genovesi, è diventato un fenomeno mondiale dopo essere stato oggetto di un articolo del New York Times. Il suo lavoro si concentra sul legame tra alimentazione e longevità, con l’obiettivo di vivere fino a 120 o 130 anni.
Longo è un professore di Biogerontologia presso l’University of Southern California e si occupa anche della prevenzione e cura del cancro all’Istituto di Oncologia Molecolare Ifom di Milano. Ha sviluppato un programma di digiuno chiamato Fast Mimicking e ha scritto il libro “The Longevity Diet”, che promuove un’alimentazione volta a prevenire malattie e mantenere il peso corporeo corretto.
La sua filosofia si basa sull’idea di simulare il digiuno per ottenere benefici per la salute. Contrariamente a pratiche come il digiuno 8:16, Longo raccomanda un digiuno di 12 ore e un’alimentazione a base vegetale, con pesce e frutta secca. Suggerisce di evitare cibi come pasta, pizza, proteine, patate e pane, e di privilegiare verdure, cereali integrali, pesce, legumi e frutta secca.
Consiglia inoltre di seguire un periodo di dieta mima digiuno ogni sei mesi. La sua ricerca è diventata sempre più discussa e offre una prospettiva interessante sul legame tra dieta e longevità.