Tempi di diete e allenamenti serrati in vista dell’estate, soprattutto se l’obiettivo è perdere qualche chilo sulla bilancia. La famigerata prova costume, infatti, si fa sempre più vicina e gli sforzi per rimettersi in forma diventano più impegnativi che mai. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, questo fa rima anche con rinunce – se non dei veri e propri sacrifici – a tavola. In particolare, gli amanti della pasta vedono ridursi nei propri piani dietetici il loro piatto preferito.
La pasta riscaldata ha meno calorie
Eppure, c’è un modo per mangiare questo alimento senza farsi assalire dai sensi di colpa: optare per un piatto di pasta riscaldata. Ebbene sì, gli esperti confermano che, rispetto alla prima cottura, riscaldare la pasta rende la ricetta più leggera perché si assumono meno calorie.
Questo ‘segreto’ ha, quindi, il doppio vantaggio di appagare il palato e, allo stesso tempo, salvaguardare la linea.
Meno calorie grazie all’amido
Come ormai diversi studi affermano, quando la pasta si raffredda, dopo essere stata cotta una prima volta, si sviluppa amido resistente. Il nome spiega il fatto che questa fibra ‘resiste’ alla digestione, ovvero non viene intaccata dagli enzimi digestivi.
In tal modo, continua a fermentare anche nell’intestino tenue e non è scomposta in zucchero. Il risultato? Niente picchi nella curva glicemica.
Raffreddare almeno per un’ora
Così, la stabilità dei livelli di zucchero nel sangue contribuisce anche a mantenere il peso dal momento che evita gli attacchi di fame. Pasta, riso, patate e legumi, di fatto, si comportano in maniera analoga e con questo accorgimento possono tranquillamente far parte dei menù anche in caso di diete.
Il consiglio degli esperti è quello di far cuocere e poi raffreddare questi alimenti almeno per un’ora, consumandoli entro le ventiquattr’ore successive.
La sazietà che l’amido resistente garantisce è un ottimo alleato nei regimi alimentari di dimagrimento anche perché fa assumere quantità inferiori di cibo. Gusto e linea, dunque, sono assicurati.