Ormai da tempo la pasta è stata “assolta” dal ruolo demoniaco che le era stato assegnato dalla dietologia degli anni passati: vista come il nemico numero 1 di chi voleva perdere peso, subito eliminata dalle diete e messa all’indice come alimento ingrassante, oggi vive decisamente una nuova età d’oro e le sue tante proprietà vengono finalmente apprezzate (mangiala riscaldata in padella, ecco perché).
Pasta alleata del buonumore
La pasta infatti è un’ottima alleata del buon umore e questo la rende un cibo ottimo anche per favorire il dimagrimento: scoraggia la produzione di cortisolo, ormone dello stress, che invece tende a bloccare la perdita di peso. Consumata nelle giuste quantità e con condimenti di qualità, la pasta può essere mangiata senza pensieri a pranzo e a cena, dove anzi favorisce il sonno.
Pasta con verdure amare ideale per sgonfiarti
E a proposito di condimenti, vi diamo una dritta: la pasta condita con verdure, nello specifico verdure amare quindi come cicoria, rucola, scarola, cime di rapa, cavolo nero, radicchio, catalogna, ortica, ha un forte potere detossinante e sgonfiante.
Queste verdure infatti, che sono tipiche della primavera ma possono trovarsi anche in estate, stimolano il lavoro del fegato e aiutano a bruciare i grassi: mangiare con regolarità erbe come cicoria e cicorietta, cavolo nero, scarola, radicchi e catalogna rafforza anche il sistema immunitario.
Le erbe amare sono ottime da sole o come condimento, crude o cotte, molto utilizzate anche per torte salate e frittate: spesso tendiamo a dimenticarle, invece sono un grande alleato della salute e del punto vita.
Pasta: sempre al dente
Infine, un ultimo suggerimento per un piatto di pasta healthy: scolate la pasta leggermente al dente, perché se resta troppo in acqua bollente disperde eccessivamente amido e di conseguenza aumenta la sua quantità di glutine, diventando così pesante, collosa, poco digeribile.
La pasta cotta al dente mantiene invece intatte le sue proprietà nutritive, perché i granuli di amido vengono idratati a sufficienza ma non al punto da “esplodere”. Di contro, una pasta troppo cruda non sarebbe digeribile in quanto non attaccabile dagli enzimi digestivi.