L’Acmella oleracea è una pianta erbacea originaria dell’America tropicale, comunemente conosciuta anche come “paracress” o “erba del formicaio”. È una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Le parti più utilizzate della pianta sono i suoi fiori e le foglie, che sono conosciuti per il loro sapore particolarmente piccante e leggermente anestetico. Questa caratteristica è dovuta alla presenza di un composto chiamato spilantolo, che ha dimostrato di avere proprietà analgesiche e antinfiammatorie.
Acmella oleracea è stata tradizionalmente utilizzata in molte culture come erba medicinale per trattare una varietà di disturbi, tra cui mal di denti, disturbi gastrointestinali, reumatismi e mal di gola. Inoltre, è stata utilizzata come afrodisiaco e per migliorare la salute delle gengive.
Negli ultimi anni, Acmella oleracea ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per le sue potenziali applicazioni in campo culinario e medicinale. Alcune ricerche hanno suggerito che il suo estratto potrebbe avere proprietà anti-infiammatorie, antimicrobiche e antiossidanti. La Acmella oleracea, nota anche come “botulino vegetale”, sta guadagnando sempre più popolarità nel mondo della cosmesi, tanto da attirare l’attenzione di celebrità come Kate Middleton.
Tuttavia, contrariamente a quanto possa suggerire il suo soprannome, questa pianta non è un vero e proprio botox. In realtà, si tratta di un ingrediente naturale con proprietà antirughe e tonificanti che promettono risultati simili all’iniezione di botox, ma in modo temporaneo e non invasivo.
La dermatologa Francesca Aimi spiega che la Acmella oleracea contiene spilantolo, un alcaloide naturale con effetti di rilassamento muscolare che possono portare a una temporanea riduzione delle linee sottili e delle rughe. Questo effetto è dovuto alla capacità dello spilantolo di inibire l’attività contrattile dei muscoli sottocutanei del viso, contribuendo così a un aspetto più disteso e giovane della pelle.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’efficacia può variare da persona a persona e richiede una costante applicazione. Prima di utilizzare prodotti a base di Acmella oleracea, è consigliabile consultare un esperto per valutare la propria situazione e le eventuali controindicazioni.
La Acmella oleracea si differenzia dal botox tradizionale, che viene iniettato e ha caratteristiche farmacocinetiche proprie di un medicinale. Al contrario, l’Acmella è una pianta che viene utilizzata principalmente in cosmesi, con limiti propri degli ingredienti cosmetici.
Questa pianta è stata scoperta da Françoise Barbira Freedman, un’antropologa dell’Università di Cambridge, durante una ricerca condotta tra la tribù dei Keshwa Lamas in Amazzonia. Oltre ad essere utilizzata per fini estetici, l’Acmella è un ingrediente comune nella cucina amazzonica, dove viene impiegata in zuppe e insalate.
Anche se la Acmella oleracea offre interessanti prospettive nel campo della cosmesi naturale, è importante procedere con cautela, specialmente per quanto riguarda il suo utilizzo culinario. Il professor Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di Ricerca e Innovazione in Fitoterapia e Medicina Integrata, raccomanda di attendere ulteriori dati di sicurezza prima di introdurla nella dieta.
Inoltre, Firenzuoli sottolinea che esistono altre sostanze naturali, come la bava di lumaca, l’elastina, il collagene e l’acido ialuronico, che possono contribuire al trofismo del sottocute e aiutare ad attenuare le rughe e i segni del tempo. Questi ingredienti offrono un’alternativa naturale e poco invasiva per chi desidera trattamenti anti-età.
