Una nuova minaccia sta emergendo sul Carso Triestino, un’area già nota per la sua ricca biodiversità. Si tratta della zecca marginata (Hyalomma marginatum), un parassita di grandi dimensioni, noto anche come “zecca gigante”, che ha recentemente fatto registrare una presenza significativa in questa zona del Friuli-Venezia Giulia. Questa scoperta, effettuata dai ricercatori del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, ha destato preoccupazione non solo per le dimensioni del parassita, ma anche per il suo comportamento inusuale.
Un Parassita che Insegue le Vittime
A differenza delle zecche comuni, la zecca marginata non si limita ad aspettare passivamente il passaggio di una vittima, ma la insegue attivamente. Questo parassita può correre per distanze fino a 100 metri e inseguire la preda per circa 10 minuti. Utilizza la vista, le vibrazioni del terreno, le emissioni di anidride carbonica e la temperatura corporea per localizzare il suo bersaglio. La diffusione di questo parassita sembra strettamente legata alla crisi climatica in atto. Il riscaldamento globale ha ridotto le gelate invernali sul Carso, permettendo alla zecca marginata di insediarsi stabilmente. “Negli ultimi anni, il nostro inquinamento climatico ha annullato le prolungate gelate invernali sul Carso; ciò con ogni probabilità ha consentito l’insediamento di popolazioni della Zecca Marginata,” ha spiegato il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. Questa situazione è preoccupante, poiché i cambiamenti climatici favoriscono la diffusione di vettori di zoonosi, come zecche e zanzare.
Origini e Diffusione
La zecca marginata è originaria di regioni calde e secche del Mediterraneo meridionale e del Nord Africa, trovandosi comunemente in Paesi come Marocco, Egitto, Tunisia, Iran, Iraq, Israele e Turchia. È probabile che la sua presenza in Friuli-Venezia Giulia sia stata facilitata dagli uccelli migratori e dal commercio di bestiame, che fungono da vettori per questo parassita. Tra gli uccelli infestati, ci sono specie come il culbianco (Oenanthe oenanthe) e la sterpazzola (Sylvia communis). La zecca marginata non rappresenta solo un fastidio per le sue dimensioni, che possono raggiungere i 2 centimetri quando è gonfia di sangue, ma anche una seria minaccia per la salute. È infatti il vettore principale del virus della febbre emorragica Crimea-Congo (CCHFV), una malattia virale che può risultare mortale. Tra le infezioni rilevate annualmente, circa 500 risultano letali.
Consigli per la Popolazione
Per proteggersi da questa nuova minaccia, è fondamentale seguire alcuni consigli pratici quando si cammina in zone a rischio: indossare abiti chiari per individuare facilmente le zecche, infilare i pantaloni nelle calze e negli stivali e controllare attentamente il proprio corpo al ritorno da escursioni. In caso di morso, è essenziale rimuovere la zecca il prima possibile per ridurre il rischio di infezione. Per ulteriori dettagli e consigli su come rimuovere correttamente una zecca, è possibile consultare le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La presenza della zecca marginata sul Carso Triestino è un chiaro segnale di come il cambiamento climatico stia alterando gli equilibri ecologici, facilitando la diffusione di parassiti e malattie. È fondamentale dunque, monitorare con costante attenzione questa situazione e adottare misure preventive per proteggere la salute pubblica.