Negli ultimi anni, diverse specie aliene hanno preso d’assalto gli habitat italiani, provocando un drammatico cambiamento nell’equilibrio ecologico dell’ambiente naturale del nostro Paese. Tra i luoghi più colpiti vi sono i pittoreschi laghi che connotano il nostro territorio nazionale, che stanno vedendo la proliferazione di creature non native che minacciano la biodiversità locale. Ma come mai questi animali alieni sono così dannosi per l’ambiente? Quali sono i rischi della loro presenza nei laghi italiani?
- Specie aliene nei laghi italiani: l’invasione preoccupante della medusa d’acqua dolce
- Siluro, gambero killer, cormorani e cozza quagga: le specie invasive dei laghi italiani
- Le caratteristiche delle specie aliene
Specie aliene nei laghi italiani: l’invasione preoccupante della medusa d’acqua dolce
Da questo punto di vista, uno dei laghi che ha attirato l’attenzione degli esperti è il Ceresio, conosciuto anche come Lago di Lugano, il più settentrionale dei laghi lombardi, al confine con la Svizzera. Qui è stato recentemente catturato un esemplare di Craspedacusta sowerbii, una “medusa d’acqua dolce” appartenente alla famiglia delle Olindiidae. Ciò che rende questa scoperta ancora più sorprendente è che questa specie è originaria della Cina, a decine di migliaia di chilometri di distanza. Come sia giunta fino a queste acque è ancora un mistero da risolvere.
Del tutto innocua per l’uomo, si tratta tuttavia di un esemplare invasivo: si nutre dello zooplancton presente nel lago e sembra non avere predatori naturali, oltre ad un lunghissimo ciclo di vita che può durare anche quarant’anni.
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Siluro, gambero killer, cormorani e cozza quagga: le specie invasive dei laghi italiani
Tuttavia, il Craspedacusta sowerbii non è l’unica minaccia che si sta diffondendo nei laghi italiani. Il siluro, un pesce predatore estremamente vorace, è tra le specie più invasive e dannose. In assenza di predatori naturali alle nostre latitudini, questa specie si muove liberamente nelle acque dei fiumi e dei laghi italiani, divorando crostacei, piccoli uccelli e altre specie ittiche. Questa predazione sfrenata sta causando la drastica diminuzione delle specie autoctone, destabilizzando gli ecosistemi acquatici.
Un’altra creatura che sta mettendo a dura prova la biodiversità lacustre è l’Orconectes limosus, comunemente noto come gambero killer. Questo crostaceo di origine americana sta competendo con i gamberetti locali per risorse e habitat, minacciando così la loro sopravvivenza. Inoltre, gli Orconectes limosus sono portatori della temuta “peste del gambero“, una malattia che può avere effetti devastanti sulle popolazioni native.
La cozza quagga, nativa del Mar Nero, costituisce un’altra fonte di preoccupazione significativa. Caratterizzata da un tasso di riproduzione elevato, è in grado di rimpiazzare nel giro di pochi anni la comunità autoctona di cozze presente in un lago.
Non sono solo le creature acquatiche a causare problemi, ma anche uccelli come i cormorani. Questi grandi uccelli dal piumaggio nero lucido si sono adattati bene agli habitat lacustri italiani, ma il loro appetito smodato per il pesce li mette in diretta competizione con i pescatori locali.
Le caratteristiche delle specie aliene
La caratteristica comune a tutte queste specie aliene è la loro aggressività. Questi invasori sono spesso in grado di sopraffare le specie autoctone più tranquille e adattarsi rapidamente ai nuovi ambienti, sostituendole.
La presenza umana gioca un ruolo chiave in questa proliferazione attraverso attività economiche, come l’introduzione di specie aliene per l’allevamento che poi finiscono nella natura. E, infine, anche il riscaldamento globale sta creando condizioni adatte anche a specie tropicali nei laghi e nei fiumi italiani.