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Roma, in questa chiesa avviene un 'piccolo miracolo' ogni giorno: riguarda il quadro che appare e scompare

A Roma c'è un affresco che si rivela e scompare ogni giorno: scopri qual è il segreto "miracoloso" nel quadro dell'altare della Chiesa Nuova.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Nel cuore del Rione Parione, una delle zone più meravigliose di Roma, si erge la Chiesa di Santa Maria in Vallicella, conosciuta anche come “Chiesa Nuova”. Ricostruita nel 1575, questa chiesa è una testimonianza vivente dell’arte e della devozione che caratterizzano la capitale italiana. Ma non solo. Infatti, è un dettaglio particolare a rendere questa chiesa ancora più affascinante: un dipinto “motorizzato” concepito dal celebre pittore fiammingo Pieter Paul Rubens. Il dipinto in questione è un affresco del XIV secolo, intitolato “Madonna con Gesù Bambino e due angeli“, conosciuto anche più semplicemente come Madonna della Vallicella. Ogni giorno, questo affresco regala ai visitatori un’esperienza unica, tanto da essere considerato un ‘piccolo miracolo’. Ma cosa rende questo dipinto così speciale da sembrare che appaia e scompaia agli occhi di chi lo osserva?

Il dipinto speciale presente in una Chiesa di Roma: il segreto della Madonna della Vallicella

L’affresco in questione rappresenta la Madonna con Gesù Bambino e due angeli e ha una storia singolare e affascinante che risale ad alcuni secoli fa. Originariamente ritrovato in un luogo alquanto insolito, il “locale della stufa“, che fungeva da bagno pubblico, questo affresco divenne oggetto di devozione dopo un evento miracoloso. Si narra infatti che, in seguito a un sacrilegio durante il quale un sasso fu lanciato contro la tela, l’immagine sanguinò, trasformandosi in una reliquia venerata dai fedeli.

Con la ricostruzione della Chiesa di Santa Maria in Vallicella nel 1575, si decise di trasferire il miracoloso affresco nell’altare maggiore per garantirgli la giusta venerazione. A questo scopo, fu chiamato il maestro Pieter Paul Rubens, il quale ricevette l’incarico di creare una pala d’altare che si integrasse perfettamente con l’antico dipinto. Rubens concepì un capolavoro che non solo esaltava l’affresco, ma che incorporava anche un sofisticato meccanismo barocco: un ovale di rame che, alzandosi e abbassandosi, rivela e protegge l’immagine sacra. Inoltre, nella tavola centrale, lo spazio sembra dilatarsi oltre i confini della cornice: un elemento che farà scuola nella pittura barocca.

L’ingegnoso meccanismo progettato da Rubens non è soltanto una meraviglia dell’ingegneria artistica, ma anche un elemento che aggiunge un tocco di solennità e mistero alla chiesa. Durante la messa vespertina del sabato, l’ovale di rame si abbassa, svelando la Madonna della Vallicella ai fedeli e ai visitatori. Questo spettacolo si ripete nella messa vespertina della domenica e in occasione delle principali festività, permettendo a tutti i fedeli e ai visitatori che affollano la Chiesa Nuova di ammirare l’affresco miracoloso in un’atmosfera di raccoglimento e meraviglia.

Praticamente, ogni volta che l’ovale si muove svelando l’antica immagine, si rinnova un piccolo miracolo, che continua ad affascinare e commuovere generazioni di credenti e appassionati d’arte.

Pieter Rubens: i misteri del pittore della Madonna della Vallicella

Pieter Paul Rubens, celebre pittore fiammingo del sedicesimo e diciassettesimo secolo, ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’arte con la sua “Madonna della Vallicella“. Tra i segreti nascosti in questo dipinto, vi è un dettaglio intrigante: Rubens ha inserito al suo interno un autoritratto, raffigurandosi come uno degli angeli ai piedi della Madonna. Una scelta, questa, che non solo testimonia la sua maestria artistica e la sua profonda fede, ma anche il suo desiderio di lasciare una parte di sé in un’opera di tale importanza e così celebre per via della sua essenza “motorizzata”.

Rubens era un grande ammiratore dell’arte italiana e trascorse diversi anni in Italia, dedicandosi allo studio dei lavori dei grandi maestri come Tiziano e Raffaello. La sua permanenza in Italia gli permise di approfondire le tecniche pittoriche rinascimentali, che influenzarono notevolmente il suo stile. La “Madonna della Vallicella” rappresenta la sua seconda commissione pubblica a Roma, seguita a un ciclo pittorico realizzato per la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dimostrando quanto fosse già apprezzato nella città eterna.

Pieter Rubens non è infatti noto solo in Italia ma in tutta Europa. Era originario delle Fiandre e la sua fama e la sua influenza si estendevano ben oltre i confini del suo paese natale. Il suo stile pittorico, caratterizzato da un senso drammatico accentuato e un dinamismo unico nelle composizioni, ha ispirato molti artisti del periodo barocco. Rubens era anche un uomo di vasta cultura, appassionato di letteratura e arte classica, che spesso traspariva nelle sue opere.

Tra le sue creazioni più celebrate, oltre alla “Madonna della Vallicella“, si annovera “L’Adorazione dei pastori“, una testimonianza della sua capacità di fondere emozione e movimento in una composizione armoniosa. La passione di Rubens per l’arte e la sua dedizione allo studio dei grandi maestri hanno lasciato un’impronta duratura nel mondo artistico, rendendolo una figura di riferimento per le generazioni successive.

I misteri della Chiesa Nuova di Roma

La Chiesa Nuova di Roma, o Chiesa di Santa Maria in Vallicella, è avvolta da una serie di affascinanti misteri che ne arricchiscono la storia e il fascino. Una delle leggende più celebri riguarda un presunto intervento divino durante la costruzione dell’edificio. Si narra che, in un momento critico in cui il tetto della chiesa stava per crollare, la Vergine Maria apparve miracolosamente per sostenere la struttura, salvando così i fedeli presenti. Questo evento straordinario è stato immortalato da Pietro da Cortona nell’affresco sulla volta, intitolato “Il Miracolo della Madonna“, che ancora oggi attira l’ammirazione di visitatori e devoti.

Un altro mistero affascinante della Chiesa Nuova riguarda la Cappellina interna, che contiene un muro legato alla vita di San Filippo Neri. Secondo la tradizione, questo muro è parte della stanza in cui il santo morì nel 1595. Nonostante un incendio devastante e la successiva demolizione, il muro sopravvisse miracolosamente e fu poi incorporato nella nuova struttura della chiesa. Questo elemento architettonico non solo rappresenta un pezzo di storia tangibile, ma anche un simbolo della santità e della resilienza del luogo.

Sotto la chiesa, inoltre, si trovano le stanze di San Filippo Neri, che possono essere visitate su prenotazione. Questi ambienti offrono uno sguardo intimo sulla vita del santo, noto per la sua profonda spiritualità e il suo impegno verso i poveri e i malati di Roma. Le stanze conservano oggetti personali e reliquie, creando un’atmosfera di raccoglimento e devozione che permette ai visitatori di connettersi con la storia sacra del luogo.

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