6mila € al mese e non serve la laurea: come candidarsi al lavoro dei sogni

Alla ricerca di nuove sfide? La Norvegia offre lavoro con retribuzioni vantaggiose fino a 3.500 euro al mese. Scopri come fare domanda.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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C’è un paese in Europa dove gli stipendi sono più alti della media italiana, quasi il quadruplo e non serve un titolo di studio particolarmente qualificante, cioè la laurea. Quindi se state cercando un’occupazione, ecco dove potrebbe essere più conveniente cercarla. E non è neanche troppo distante dall’Italia.

Lavorare in Lussemburgo: stipendi alti ma fatica a trovare lavoratori

Il Lussemburgo, piccolo e ricco Paese situato al centro dell’Europa, è una delle mete da considerare per chi cerca un lavoro ben retribuito e non teme di trasferirsi all’estero. Con stipendi medi che si aggirano intorno ai 6.000 euro mensili e oltre la metà dei lavoratori che guadagna più di 4.850 euro, il Granducato offre opportunità interessanti. Tuttavia, nonostante queste retribuzioni, il Paese continua a far fatica a trovare i lavoratori necessari per sostenere la propria economia in crescita.

Un Paese in cerca di lavoratori dall’estero

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia per lo sviluppo dell’occupazione del Lussemburgo, aggiornato a fine luglio 2024, ci sono oltre 7.500 posti di lavoro vacanti che i datori di lavoro faticano a coprire. I settori con maggiori richieste di manodopera includono quelli che spesso richiedono un titolo di studio avanzato, come il bancario e finanziario, l’informatica e la sanità. Ma ci sono anche numerosi impieghi che richiedono solo esperienza, come quelli nei settori dei trasporti, della logistica e dell’immobiliare.
Sul portale europeo Eures sono attualmente disponibili oltre 2.800 annunci di lavoro per il Lussemburgo, molti dei quali non richiedono una laurea, dimostrando che il Paese offre opportunità anche per chi ha competenze pratiche e specifiche.

Le professioni più ricercate in Lussemburgo

Secondo l’elenco delle professioni più richieste, stilato dall’agenzia governativa lussemburghese, c’è una carenza di lavoratori qualificati in settori chiave come l’ingegneria chimica e industriale, lo sviluppo web, l’installazione di pannelli fotovoltaici e la manutenzione industriale. Mancano anche operai specializzati, come elettricisti, idraulici e muratori. Il Lussemburgo ha iniziato a facilitare l’assunzione di cittadini provenienti da Paesi extra-UE a partire da settembre, per cercare di risolvere questa crisi di manodopera.

Marc Wagener, direttore dell’Unione delle imprese lussemburghesi, ha dichiarato che entro il 2035 una parte significativa della forza lavoro locale andrà in pensione. Per colmare questo vuoto, si prevede che sarà necessario reclutare quasi 250.000 lavoratori entro i prossimi 10-15 anni. Nonostante gli alti salari, Wagener ha sottolineato che il compenso, sebbene importante, non è più l’unico fattore per attrarre nuovi dipendenti. Servono incentivi aggiuntivi per rendere il Lussemburgo più appetibile per i lavoratori internazionali.

Perché è difficile trovare lavoratori in Lussemburgo?

Nonostante gli alti stipendi, uno dei principali ostacoli per attrarre nuovi lavoratori in Lussemburgo è il costo della vita, particolarmente elevato. Trovare una residenza è difficile e costoso, specialmente nelle aree più vicine ai centri economici. Inoltre, la barriera linguistica rappresenta un ulteriore problema: molte aziende richiedono la conoscenza del francese e dell’inglese, il che limita la platea di candidati stranieri.

Per questo motivo, il mercato del lavoro lussemburghese si basa in gran parte sui pendolari transfrontalieri, soprattutto dalla Francia e dal Belgio, che lavorano nel Granducato ma tornano a casa la sera. Un altro fattore che incide sulla difficoltà di reclutamento è la disparità salariale: uno studio recente ha evidenziato che i residenti stranieri guadagnano in media il 14% in meno rispetto ai cittadini lussemburghesi.

Infine, la maggior parte delle aziende richiede ai candidati almeno un diploma di maturità e cinque anni di esperienza nel settore di riferimento, riducendo ulteriormente il numero di potenziali candidati.

Opportunità e sfide per chi cerca lavoro in Lussemburgo

Il Lussemburgo rappresenta senza dubbio una meta interessante per chi cerca un lavoro all’estero, grazie agli stipendi elevati e alle numerose opportunità in settori in espansione. Tuttavia, le sfide legate al costo della vita, alla ricerca di un alloggio e alla necessità di competenze linguistiche specifiche rendono questo Paese una scelta non priva di ostacoli.

Per chi è disposto a superare queste difficoltà, il Lussemburgo offre un ambiente di lavoro stimolante e ricco di opportunità, con salari tra i più alti in Europa e una domanda costante di lavoratori qualificati.

Fuga di medici e infermieri italiani: il lavoro “dei sogni” è in uno di questi Paesi

Le cause di questa fuga sono molteplici, tra cui condizioni di lavoro proibitive, stipendi non adeguati e mancanza di opportunità di crescita professionale. Altri paesi come la Finlandia, la Francia e il Regno Unito attraggono professionisti italiani offrendo stipendi più alti, condizioni lavorative migliori e prospettive di carriera più concrete.

Un’agenzia di reclutamento francese offre addirittura stipendi fino a 7mila € per i medici italiani che intendono trasferirsi a lavorare in Francia e se si dispone dei requisiti, non c’è alcun motivo per non candidarsi.

Questa situazione mette a rischio la tenuta della sanità pubblica italiana, con un numero sempre crescente di infermieri e medici che preferiscono cercare fortuna altrove. La carenza di personale qualificato è un problema che potrebbe aggravarsi ulteriormente se non si intervengono con politiche efficaci per trattenere i talenti nel Paese.

Sei un infermiere? Scopri le nuove prospettive di vita e lavoro in Norvegia

La Norvegia si unisce al già lungo elenco di paesi che cercano professionisti sanitari italiani, offrendo ai candidati nuove prospettive allettanti. Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, ha annunciato che il servizio sanitario pubblico norvegese, attraverso un’agenzia internazionale spagnola con sede ad Alicante, sta proponendo opportunità con retribuzioni che possono raggiungere i 3.500 euro al mese. Ma come si fa a fare domanda per andare a fare l’infermiere in Norvegia?

Le offerte di lavoro provenienti dalla Norvegia non si limitano a offrire vantaggi economici con retribuzioni decisamente superiori rispetto all’Italia. De Palma sottolinea che si tratta anche di “scelte per la vita” interessanti, considerando il momento delicato e controverso che attraversa attualmente la sanità italiana. Le proposte per i professionisti italiani da parte della Norvegia sono diventate più aggressive, presentando sfide difficili da rifiutare per i giovani laureati in infermieristica.

Il servizio sanitario pubblico norvegese offre stipendi netti che variano da 2.800 a 3.500 euro al mese. Non solo, ma in alcune situazioni, le agenzie confermano che le spese di affitto e bollette sono coperte, almeno nei primi mesi. I contratti proposti sono tutti a tempo indeterminato, e la conoscenza delle complesse basi del norvegese non è più un requisito immediato. Inoltre, i candidati possono godere di un volo pagato dall’Italia per raggiungere città come Oslo, Bergen e Trondheim.

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Anche gli studenti di infermieristica non ancora laureati possono partecipare

Una sorprendente novità è la possibilità per gli studenti di infermieristica al terzo anno di partecipare alle selezioni. Questo indica una potenziale strategia della Norvegia nell’”opzionare” i migliori studenti italiani, seguendoli fino al completamento degli studi per averli successivamente al servizio nel paese nordico.

Norvegia: una vita di qualità e opportunità che qui non ci sono

A livello di qualità della vita, la Norvegia brilla in vari aspetti del benessere, come dimostrato dal Better Life Index. Il paese si distingue per occupazione, equilibrio lavoro-vita privata, istruzione, salute, qualità ambientale, relazioni sociali, impegno civico, sicurezza e soddisfazione di vita.

Con servizi pubblici efficienti, molte opportunità per lo sport e il tempo libero all’aria aperta, oltre alla possibilità di trovare un lavoro sicuro e ben remunerato, la Norvegia si presenta come una scelta difficile da rifiutare per gli infermieri italiani in cerca di nuove sfide e opportunità di vita.

Quali saranno le conseguenze per l’Italia?

Tuttavia, la ricerca di nuove opportunità lavorative all’estero da parte degli infermieri italiani solleva anche una serie di preoccupazioni sul futuro della sanità nazionale. De Palma evidenzia che negli ultimi tre anni, ben 7mila infermieri italiani hanno lasciato il Paese, creando un vuoto nella forza lavoro sanitaria. Questo fenomeno è ulteriormente accentuato dalla protesta imminente degli infermieri e dei medici, pianificata per il 5 dicembre.

La situazione critica nel settore sanitario italiano e l’attrattività dell’estero si è vista già nei mesi scorsi con altre località. Non è solo la Norvegia a chiedere infermieri italiani: anche in Medio Oriente – e in particolare negli Emirati Arabi – le richieste di expat sono diventate un’abitudine quotidiana per le associazioni, mentre il numero di giovani che decidono di cercare opportunità all’estero continua a crescere. Il Medio Oriente, come la Norvegia, sembra offrire condizioni di lavoro più allettanti rispetto a quelle trovate in Italia, incentivando la fuga di talenti.

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