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A cosa serve il piccolo foro sotto il lucchetto? C'entra la pioggia

Non serve a forzarli, ma a pulirli: lo avreste mai detto?

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

I lucchetti sono oggetti di uso comune, che chiunque ha usato almeno una volta nella vita: se non ci fossero loro, manufatti semplici da utilizzare e difficili da forzare, tanti dei nostri beni personali avrebbero corso il rischio di essere depredati nelle situazioni più svariate. I lucchetti sono i nostri migliori amici in palestra, quando andiamo in bicicletta, quando viaggiamo e anche quando abbiamo bisogno di rinforzare le difese di casa nostra verso l’esterno: con una spesa ormai veramente piccola si può acquistare una dose di sicurezza fornita della sua chiave.

Avete mai osservato un lucchetto?

Quante volte però abbiamo osservato con attenzione un lucchetto? Se lo abbiamo fatto anche solo una volta, avremmo visto che nella parte inferiore dell’oggetto, accanto al buco in cui va infilata la chiave c’è un altro buchino, molto più piccolo, che apparentemente non ha funzione.

Ovviamente invece una funzione ce l’ha: e no, non serve a forzare il lucchetto, come molti pensano, in caso di perdita della chiave. In quel caso la sicurezza del lucchetto sarebbe veramente minima: tra l’altro il foro è così piccolo che nessuno strumento potrebbe entrarci dentro a quello scopo.

A cosa serve il foro nel lucchetto

Il foro nella parte inferiore del lucchetto serve in realtà a far scorrere l’acqua piovana che potrebbe entrarci dentro, danneggiando i meccanismi: è utile anche per far defluire la sporcizia e in caso di malfunzionamento, per far entrare un olio, ad esempio quello di vaselina, per sbloccare i meccanismi.

Chi lo ha inventato?

Niente è a caso dunque nella costruzione del lucchetto, che come concetto esiste fin da tempi antichissimi (basti pensare ai complicati meccanismi di chiusura trovati ad esempio nelle piramidi egizie): nella forma moderna in cui lo conosciamo oggi nasce alla fine del XIX secolo, quando Christopher Polhem inventò e fabbricò il lucchetto scandinavo Polhem, in acciaio laminato.

Poi fu Harry Soref, nel 1921, a brevettare un tipo di lucchetto migliorando il modello scandinavo: era forte ed economico, ed utilizzava un tipo di metallo che veniva usato anche per i caveau delle banche. Da allora i sistemi si sono sempre più evoluti fino ad arrivare ai piccoli, economici e maneggevoli lucchetti di oggi.

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