Che si tratti di Kate Middleton, re Carlo III o persino la regina Elisabetta II, tutti i membri della famiglia reale britannica sembrano avere un comportamento piuttosto curioso: evitare di indossare la cintura di sicurezza, soprattutto in occasione di eventi pubblici o importanti. In auto, che siano seduti sui sedili posteriori o davanti, e in alcuni casi persino alla guida, i reali sembrano non preoccuparsi minimamente di questo obbligo che, per il resto della popolazione, è considerato una norma imprescindibile. Ma cosa si cela dietro questa scelta? Non temono sanzioni o rimproveri? E, soprattutto, non si preoccupano della propria sicurezza?
- Una tradizione che non si spezza: anche i reali del passato evitano la cintura
- La sicurezza, prima di tutto
- Il viaggio dei reali: ogni dettaglio è pianificato
- Non solo sicurezza, ma anche estetica e comfort
- Immunità per il re: una legge del 1686
Una tradizione che non si spezza: anche i reali del passato evitano la cintura
Non è certo una novità. La regina Elisabetta II, ad esempio, veniva spesso fotografata mentre guidava la sua amata Jaguar, nei suoi residence privati a Windsor, Sandringham o Balmoral, senza preoccuparsi minimamente della cintura di sicurezza. Lo stesso vale per la principessa Anna, che più volte è stata sorpresa senza il dispositivo di protezione durante i suoi spostamenti. Ma la tendenza non è limitata ai reali di vecchia data: anche il principe William e sua moglie Kate Middleton, quando viaggiano da soli, spesso non indossano la cintura di sicurezza, sebbene, naturalmente, si ricordino di farlo quando i loro figli, George, Charlotte e Louis, sono a bordo. Ma quale motivo spinge i membri della famiglia reale a questa scelta tanto controversa?
La sicurezza, prima di tutto
Michael Chandler, ex bodyguard di Buckingham Palace e esperto di sicurezza, ha recentemente fatto luce su questo mistero. Secondo Chandler, non si tratta di un semplice atto di negligenza, ma piuttosto di una decisione ben ponderata che tiene conto di fattori di sicurezza. «I reali non trascurano le cinture di sicurezza per disattenzione. Dietro questa scelta c’è un motivo ben più valido», afferma Chandler. Quando si tratta di spostamenti veloci e su lunghe distanze, per esempio, i membri della famiglia reale, come tutti gli altri, si allacciano la cintura. Tuttavia, in situazioni dove il rischio esterno è particolarmente elevato, come nel caso di possibili attentati, la situazione cambia. In queste circostanze, la presenza della cintura potrebbe costituire un ostacolo, rallentando la possibilità di un’uscita rapida dal veicolo in caso di emergenza, con conseguenze che potrebbero essere fatali.
Il viaggio dei reali: ogni dettaglio è pianificato
Quando i reali si spostano, ogni singolo dettaglio del viaggio viene attentamente pianificato, anche la questione della cintura di sicurezza. «Tutto dipende dalle probabilità di rischio», spiega Chandler. Ogni spostamento è soggetto a una valutazione preventiva dei pericoli. Se il livello di rischio è considerato basso, la cintura può essere ignorata, ma se le circostanze sono più rischiose, vengono prese precauzioni extra per garantire la sicurezza del monarca o di qualsiasi altro membro della famiglia reale. Il piano di sicurezza coinvolge anche le guardie del corpo e i consulenti di sicurezza, che decidono se la cintura di sicurezza potrebbe rappresentare un rischio o meno.
Non solo sicurezza, ma anche estetica e comfort
Oltre alla sicurezza, esistono anche motivi pratici legati all’estetica e alla comodità. Chandler ammette che, in alcuni casi, la mancanza della cintura può essere attribuita anche alla necessità di mantenere un look impeccabile. «La cintura potrebbe sgualcire una camicia o un abito», spiega l’ex bodyguard, suggerendo che i reali, in particolari occasioni, potrebbero voler evitare questo inconveniente. Inoltre, se un Royal deve compiere numerosi spostamenti in breve tempo, passando da un impegno all’altro, potrebbe preferire evitare di allacciarsi la cintura, per facilitare le operazioni di entrata e uscita dal veicolo.
Immunità per il re: una legge del 1686
Un altro aspetto da considerare riguarda una particolare legge che risale al 1686: secondo questa legge, il re gode di immunità, il che significa che non può essere multato o perseguito legalmente. Per gli altri membri della famiglia reale, tuttavia, la questione è più complicata. Se si trattano di viaggi privati, anche William e Kate potrebbero, in teoria, rischiare una multa o addirittura un arresto, ma questo scenario è altamente improbabile. Secondo Chandler, se la decisione di non allacciarsi la cintura è stata presa dal team di sicurezza che gestisce il viaggio, anche i principi possono viaggiare senza temere conseguenze.