Alfonso Cuaron ha vinto il premio come Miglior Regista ai Golden Globe 2019 per il suo film “Roma”. Ma perché la pellicola si chiama così?
Forse non tutti sanno che il titolo del film fa riferimento al quartiere Colonia Roma di Città del Messico. Si tratta di una zona residenziale che venne fondata nel primo decennio del XX Secolo e che divenne ben presto un quartiere abitato dalle classi benestanti della capitale messicana.
Col passare degli anni, però, il quartiere perse importanza e gran parte dei sontuosi palazzi lì costruiti furono demoliti. Attualmente, Colonia Roma sta vivendo un processo di rinascita che la sta ricollocando tra i luoghi più attrattivi di Città del Messico.
Dal 14 dicembre, “Roma” è presente sul catalogo Netflix. La piattaforma di streaming video ha deciso di presentare la pellicola agli spettatori con queste parole: «Il premio Oscar Alfonso Cuaron offre il ritratto intenso e commovente della vita di una domestica sullo sfondo di tumulti familiari e politici negli anni ’70 in Messico».
Al centro della trama del film “Roma” c’è la vita di Cleo, una domestica del quartiere Colonia Roma, che si prende cura di una famiglia di origine spagnola composta da marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Sullo sfondo c’è l’instabilità economica e politica del Messico, con tutte le sue contraddizioni.
Ai Golden Globe 2019, oltre al premio riservato ad Alfonso Cuaron come Miglior Regista, “Roma” ha conquistato il riconoscimento di Miglior Film Straniero. Il regista, dal palco della cerimonia tenutasi a Beverly Hills, ha rivolto un toccante messaggio al pubblico.
Le parole di Cuaron: «Il cinema costruisce ponti e distrugge muri. Il cinema, nella sua forma migliore, costruisce ponti verso altre culture. Attraversando questi ponti, vivendo queste esperienze, guardando queste nuove realtà e questi nuovi volti, noi dobbiamo realizzare che sebbene ci sembrino strani, non sono diversi. Dobbiamo capire quanto abbiamo in comune».
Il film “Roma” di Alfonso Cuaron ha vinto anche il Leone d’Oro alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che si è tenuta nella città veneta dal 29 agosto all’8 settembre 2018. La mostra, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta, ha avuto come padrino l’attore italiano Michele Riondino.