Esiste uno particolare metodo di etichettatura per le carni che tiene conto di una specifica tecnica di classificazione su base volontaria. Conseguenza dell’istituzione del Sistema di qualità nazionale per il benessere animale (SQNBA), questa importante dicitura presenta una serie di condizioni, selezionate coinvolgendo associazioni animaliste, Organizzazioni di categoria, Allevatori, Operazioni di Filiera e Organismi di certificazione che permettere di svelare cosa andrà a finire nel nostro piatto.
Cosa svela l’etichetta sul pollame
Presente sulle etichette dei prodotti a base di carne come pollo, manzo e maiale, questa certificazione dà indicazioni sui livelli di benessere con i quali sono stati allevati gli animali in questione.
Nello specifico, i livelli di diversificazione sono almeno due per ogni metodo di allevamento (al coperto o all’aperto) e sono annotati sull’etichetta al fine di garantire trasparenza e chiarezza ai consumatori.
Non solo il consumatore: l’attenzione agli animali
I parametri in questione indicano anche quale sia il grado di tutela e benessere dedicato ai singoli animali da parte degli allevatori, che decidono volontariamente se apporre questa etichetta sulle loro carni, sottoponendosi così ad una serie di controlli che certificano la qualità del prodotto.
Una operazione di trasparenza, dunque, volta a spiegare effettivamente ai consumatori da quale tipo di allevamento proviene la carne che andranno a mangiare e qual è stato il livello di benessere di cui ha goduto l’animale.