San Valentino si avvicina e con lui il momento più romantico dell’anno. Tuttavia, una recente ricerca condotta dal Yamagata University, in Giappone, ha fatto una scoperta che rischia di sconvolgere tutti noi. Di cosa si tratterà mai? E perché potrebbe diventare importante proprio in vista del prossimo 14 febbraio.
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Secondo lo studio, l’attività sessuale regolare, correlata al desiderio, ha effetti benefici sulla salute del corpo e della mente a qualsiasi età. Uno o due rapporti a settimana, infatti, rafforzano il sistema immunitario, proteggono da malattie e migliorano la salute cardiovascolare. Inoltre, possono ridurre l’emicrania e migliorare il sonno, il benessere emotivo e psicologico, alleviare lo stress, potenziare le capacità mentali e aumentare l’autostima.
Fin qui tutte caratteristiche che grosso modo già conoscevamo. Ma c’è un rovescio della medaglia che è la chiave di volta dell’intero studio: la bassa libido e l’attività sessuale poco frequente possono causare tensioni nella coppia e problemi di funzionalità sessuale e psicologica. Ancora nessuna novità, almeno a primo impatto, però questi dettagli si riassumono in un solo concetto che potrebbe rivoluzionare la nostra percezione della vita: chi ha un desiderio sessuale basso vive di meno. Ovviamente tra gli uomini, mentre le donne sembrano immuni da questa associazione tra bassa libido e durata della propria vita.
A dimostrarlo è il campione di quasi 21mila persone di età superiore ai 40 anni monitorate dallo studio, tra i quali si contano quasi 8500 maschi e 12500 femmine. Secondo i ricercatori, la mancanza di desiderio negli uomini potrebbe essere causata da uno stile di vita poco salutare, ovvero dal fumo, dall’alcol, dalle droghe, dalla mancanza di esercizio fisico. Tutte caratteristiche che concorrono a ridurre l’aspettativa di vita. Il messaggio, ad ogni modo, è chiaro. E dato che si avvicina San Valentino, perché non fare in modo di renderlo più romantico? A quanto pare, serve a vivere di più!
