C’è una strada che collega l’Italia a un piccolo Stato incastonato tra le colline dell’Emilia-Romagna e delle Marche, e lungo quel breve tragitto può accadere qualcosa di sorprendente: i dazi imposti dagli Stati Uniti – quelli introdotti durante l’amministrazione Trump contro l’Unione Europea – si riducono sensibilmente o addirittura scompaiono del tutto. Questo “sconto doganale” è un effetto concreto derivante dallo status giuridico e commerciale della Repubblica di San Marino, un micro-Stato sovrano che, pur legato all’Italia e all’UE da accordi di cooperazione, non ne fa formalmente parte. Proprio per questo, le merci esportate da lì verso gli USA possono in certi casi evitare le tariffe punitive imposte all’Unione Europea, offrendo alle imprese una via alternativa per affacciarsi sul mercato americano con costi più leggeri.
I dazi statunitensi e la posizione strategica di San Marino
È noto che l’amministrazione Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi del 20% su tutti i beni provenienti dall’Unione Europea, con l’obiettivo di correggere quelli che considera squilibri commerciali sfavorevoli agli Stati Uniti. Queste misure hanno sollevato preoccupazioni tra i partner europei, inclusa l’Italia, poiché potrebbero avere un impatto negativo sulle esportazioni verso il mercato statunitense.
San Marino, situato nell’Italia centrale tra Emilia-Romagna e Marche, è uno dei più antichi Stati sovrani del mondo. Nonostante le sue dimensioni ridotte, ha mantenuto una politica economica indipendente, pur avendo strette relazioni con l’Unione Europea attraverso accordi specifici. Grazie alla sua posizione di Stato sovrano non membro dell’UE, San Marino non è stato incluso nelle liste dei Paesi soggetti ai dazi statunitensi. Questo significa che le merci prodotte o esportate da San Marino verso gli Stati Uniti possono beneficiare di tariffe più basse o addirittura dell’esenzione dai dazi imposti all’UE.
L’effetto concreto: esportare conviene di più
Ciò che potrebbe sembrare solo un dettaglio tecnico ha in realtà impatti economici notevoli. Per alcune aziende italiane, stabilirsi a San Marino o utilizzare partner locali per l’export può significare risparmiare migliaia di euro in dazi. Non si tratta di elusione fiscale o scorciatoie, ma di una differenza legittima sancita da regole internazionali.
Lo “sconto” sui dazi porta diverse imprese a considerare San Marino come un ponte commerciale con gli Stati Uniti. Le aziende che operano nella zona di confine tra Italia e San Marino, specialmente tra Rimini e il Monte Titano, potrebbero trarre vantaggio dalla vicinanza geografica e dalle condizioni tariffarie più favorevoli offerte dalla Repubblica sammarinese.
Perché San Marino è fuori dall’UE ma dentro lo spazio economico
San Marino non è uno Stato membro dell’Unione Europea, ma partecipa ad accordi specifici che gli permettono di avere rapporti commerciali agevolati con molti Paesi, senza essere coinvolto direttamente nei conflitti doganali tra blocchi economici. Questa posizione “ibrida” consente a San Marino di stipulare relazioni internazionali autonome, come nel caso dei dazi USA.
Anche se non possiede porti né aeroporti internazionali, le merci esportate da San Marino transitano fisicamente in Italia, ma mantengono la provenienza sammarinese, e quindi godono di un trattamento differente. In pratica, lungo le strade che collegano l’Italia a San Marino – veri e propri corridoi commerciali – si crea una via preferenziale per alcune categorie di prodotti.
La posizione di San Marino potrebbe in definitiva diventare ancora più rilevante per le aziende italiane che cercano di mitigare l’impatto dei nuovi dazi. La sua posizione favorevole nelle misure tariffarie imposte dagli Stati Uniti offre un’opportunità strategica per le imprese che desiderano mantenere la competitività nel mercato americano.