Nell’ambito della sicurezza alimentare, spesso si associano i pericoli microbiologici al consumo di pollo o di uova crude. Tuttavia, secondo un recente report pubblicato congiuntamente dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ci sono altri alimenti che potrebbero essere altrettanto rischiosi o persino di più. Sorprendentemente, il pollo non è il principale colpevole, ma piuttosto i cereali.
I pericoli legati ai cereali
In un report intitolato “Ranking of low-moisture foods in support of microbiological risk management”, la FAO e l’OMS hanno classificato i cereali come gli alimenti che destano maggiori preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza alimentare microbiologica. Questo significa che i cereali sono più a rischio di contaminazione rispetto ad altri alimenti.
Ma come mai i cereali, che sembrano così innocui, sono talmente pericolosi da essere collocati in cima alla lista dei cibi a rischio per la sicurezza alimentare? Anche se i cibi a basso contenuto di umidità (LMF) come i cereali sono noti per la loro lunga durata, negli ultimi anni, ci sono stati diversi casi di contaminazioni che hanno dimostrato che, anche se i microrganismi non possono crescere in questi prodotti, riescono a sopravvivere per periodi estesi se presenti inizialmente. Anche piccole contaminazioni in questi alimenti possono portare a gravi malattie, e le temperature elevate possono favorire la proliferazione dei microrganismi.
Il report e i cibi più a rischio oltre ai cereali
L’analisi dei dati nel report ha rivelato che, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016, i cereali erano al primo posto per rischio microbiologico, seguiti dai prodotti proteici essiccati e dalle spezie, erbe essiccate e tè. Al quarto posto c’erano le noci e i prodotti a base di esse, seguiti da dolciumi e snack, frutta e verdura secca e semi.
Gli esperti hanno enfatizzato l’importanza di prevenire la contaminazione dei cibi a bassa umidità durante il raccolto, il post-raccolto e la lavorazione, attraverso l’adozione di buone pratiche agricole e di produzione, nonché l’implementazione di sistemi di gestione della sicurezza alimentare come l’HACCP.
Sebbene dunque il pollo e le uova siano spesso i protagonisti delle preoccupazioni comuni legate alla salmonella e ad altri batteri, il report della FAO e dell’OMS ci mostra come i cereali e altri cibi a bassa umidità possano essere altrettanto pericolosi per la nostra sicurezza alimentare.