Chi vive in condominio sa bene quanto possano incidere, a fine mese, le spese legate alla gestione degli spazi comuni. Ascensori, pulizia, manutenzione, compensi dell’amministratore: tutti costi che sembrano scontati, ma che in realtà, secondo la normativa, non sempre sono dovuti. In particolare, un dettaglio importante può fare la differenza tra ciò che sei tenuto a pagare e ciò che puoi legittimamente rifiutarti di versare: si tratta della presenza (o assenza) di una precisa dicitura nel contratto di locazione.
- Cosa dice la norma del Codice Civile
- L'amministratore di condominio: il compenso dichiarato
- La manutenzione straordinaria del condominio: a chi spetta pagare?
- Contratti di locazione, è importante fare attenzione alle clausole
Cosa dice la norma del Codice Civile
Il punto centrale riguarda la distinzione tra proprietari e inquilini. La legge prevede, in linea generale, che il proprietario dell’immobile sia responsabile della totalità delle spese condominiali, a meno che non sia stato specificato diversamente nel contratto d’affitto. Questo vuol dire che, se nel documento non compare alcuna indicazione esplicita su chi debba sostenere determinati oneri, questi restano automaticamente a carico del locatore.
La norma di riferimento è l’articolo 1576 del Codice Civile, che stabilisce che il proprietario debba occuparsi delle riparazioni straordinarie, mentre all’inquilino spettano solo quelle di ordinaria manutenzione. Tuttavia, in assenza di una clausola contrattuale che attribuisca all’affittuario anche parte delle spese condominiali (ad esempio la pulizia delle scale o la manutenzione dell’ascensore), questi costi non sono esigibili.
L’amministratore di condominio: il compenso dichiarato
Un altro nodo importante è legato alla figura dell’amministratore condominiale. Secondo l’articolo 1129 del Codice Civile, nei condomìni con più di otto unità immobiliari è obbligatorio nominare un amministratore. Il suo compenso deve essere formalmente approvato e indicato già nel momento dell’accettazione dell’incarico. Se questo non accade, i condomini potrebbero non essere tenuti a pagare il corrispettivo.
La manutenzione straordinaria del condominio: a chi spetta pagare?
Ancora più interessante è il fatto che alcune spese, come quelle per opere straordinarie o innovazioni, non possono essere addebitate all’inquilino senza una previsione espressa nel contratto. Ad esempio: se il condominio decide di installare pannelli solari o rifare la facciata, e l’accordo di locazione non prevede la partecipazione dell’inquilino a queste spese, quest’ultimo non è tenuto a contribuire economicamente.
La novità, però, sta anche nella maggiore attenzione che dal prossimo mese sarà posta proprio su questi aspetti. In molte situazioni, si aprirà la possibilità di contestare importi richiesti ingiustamente dagli amministratori, proprio a causa dell’assenza di clausole vincolanti nel contratto.
Contratti di locazione, è importante fare attenzione alle clausole
Questo significa che inquilini e proprietari dovranno essere più attenti che mai: i primi per non pagare ciò che non devono, i secondi per evitare contenziosi e richieste respinte. È consigliabile, al momento della firma o del rinnovo di un contratto, analizzare nel dettaglio la sezione dedicata alle spese condominiali e pretendere chiarezza su cosa è incluso e cosa no.
Se quindi nel contratto di locazione manca una formulazione chiara in merito alla ripartizione delle spese condominiali, l’inquilino può legittimamente rifiutarsi di pagarle. Si tratta di una tutela importante, che molti ignorano, ma che può tradursi in un risparmio concreto per una famiglia. E oggi più che mai, ogni clausola fa la differenza.