Il fascino millenario della Grande Piramide di Giza continua a catturare l’immaginazione del mondo con la scoperta di tre misteriose porte interne. In un annuncio che ha destato grande interesse a livello mondiale, il rinomato egittologo Zahi Hawass ha dichiarato che l’apertura e l’indagine di queste strutture in pietra nascoste all’interno della piramide avverranno ufficialmente martedì 5 dicembre 2023.
- Le porte segrete nella Piramide di Cheope
- Il mistero delle tre porte: dove conducono?
- Cresce l’attesa per l’apertura delle porte
- La storia e l'enigma dietro la Piramide di Cheope
Le porte segrete nella Piramide di Cheope
La Piramide di Cheope, eretta intorno al 2570 a.C. come mausoleo per il faraone Cheope, custodisce al suo interno tre porte segrete che sono state il focus di recenti sforzi di esplorazione. Questo annuncio si inserisce come un suggestivo epilogo dell’anno, offrendo una festa per gli appassionati di archeologia in tutto il mondo.
Le tre porte misteriose, rivelate dallo stesso Hawass, hanno attirato l’attenzione degli esperti e della stampa internazionale. Tuttavia, nonostante indagini precedenti, il loro scopo – e ciò che si cela dietro di esse – rimangono avvolti nel mistero. Pertanto, è stata pianificata un’operazione con un’équipe composta da archeologi e specialisti di tecnologie digitali per sondare queste enigmatiche strutture.
Il mistero delle tre porte: dove conducono?
La disposizione delle porte è particolarmente intrigante:
- una si trova all’ingresso Sud della seconda camera, con due maniglie di rame,
- dietro la seconda camera è stata individuata una seconda porta a circa ventuno centimetri di distanza.
- La terza porta si trova nel tunnel Nord, anch’essa dotata di maniglie di rame.
Queste porte misteriose sono collocate in due pozzi posti uno di fronte all’altro, all’interno della Piramide di Cheope che contiene tre camere sepolcrali, incluso il noto spazio della “Camera della Regina”.
Le speculazioni su dove possano condurre queste porte sono molteplici. Hawass ha espresso la speranza di svelare il segreto della Piramide di Cheope per la prima volta nella storia. Secondo il Guardian’s Egypt, lo studioso ha delineato un piano per esaminare il pozzo sud dall’esterno per comprendere se si apra verso l’esterno. Se dovesse risultare aperto, potrebbe trattarsi di una porta simbolica utilizzata dal re per raggiungere gli Inferi. Al contrario, se sigillato, potrebbero esserci collegamenti con antichi documenti e miti, come i papiri Westcar, che potrebbero fornire ulteriori informazioni sulla progettazione della piramide.
Cresce l’attesa per l’apertura delle porte
L’impiego di tecnologie moderne è fondamentale in questo processo di scoperta. Attraverso l’uso di sonde e telecamere, Hawass e il suo team hanno individuato ulteriori porte dietro quelle inizialmente rilevate. L’ipotesi di una quarta porta nascosta dietro quella settentrionale potrebbe conferire un aspetto simmetrico a questo enigma millenario.
L’apertura di queste porte e la comprensione del loro significato potrebbero finalmente gettare luce su uno dei più grandi misteri legati alla Piramide di Cheope. Resta solo da attendere il 5 dicembre per vedere quali segreti queste porte custodiscano e quale nuova comprensione possano portare al mito di questa straordinaria costruzione dell’antico Egitto.
La storia e l’enigma dietro la Piramide di Cheope
La Piramide di Cheope (detta anche di Khufu) è la più antica fra le tre piramidi situate nel sito archeologico di Giza, in Egitto, ed è soprattutto l’unica ad essere rimasta intatta. Gli studiosi hanno stabilito che venne costruita 4500 anni fa durante il regno di Re Cheope, come tomba per i faraoni.
Qualche anno fa nel suo interno erano state scoperte tre stanze, le immagini in 3D avevano mostrato che dietro la parete Nord si trovavano due vuoti. La camera ha la forma di un corridoio che salirebbe all’interno della piramide.
Il progetto ScanPyramids aveva avuto proprio come obiettivo quello di scoprire tesori nascosti e stanze ancora inesplorate nelle piramidi egiziane. Il lavoro degli egittologi, affiancati da scienziati esperti, sono stati caratterizzati dall’uso di termografia a infrarossi, radiografie per l’imaging, tomografie e ricostruzioni in 3D, tutte tecniche invasive, ma che potrebbero consentire ai ricercatori di svelare i misteri che ancora avvolgono le piramidi. Con l’evento atteso per il 5 dicembre, si apre un nuovo entusiasmante capitolo.