Per misurare la temperatura corporea il metodo più preciso e sicuro è con il termometro ma se non ne abbiamo uno a portata di mano? Non c’è da disperare perché esistono alcuni metodi alternativi, molto semplici, con cui poter valutare la presenza o meno di uno stato febbrile. Intanto, meglio chiarire subito: si considera febbre una temperatura che sia superiore ai 37,5 °C, fino a tale livello non c’è quindi da preoccuparsi.

Un primo modo per valutare se una persona ha o meno la febbre è toccandole la fronte o il collo per capire se risultano caldi in maniera anomala rispetto al solito. Per farlo, si deve usare il dorso della mano oppure bisogna appoggiare delicatamente le labbra. Si tratta del metodo più immediato che possiamo adottare per capire se la temperatura sta aumentando, ma non è efficace se la febbre è già molto alta.

Può succedere, infatti, che quando il corpo è particolarmente caldo la pelle diventi umida e fredda non permettendo, dunque, di capire la condizione reale del paziente. Evitiamo, poi, di appoggiare il palmo della mano, che risulta meno sensibile e quindi non è in grado di rilevare la temperatura in maniera attendibile.

C’è anche da sfatare un’abitudine piuttosto comune, che consiste nel prendere la temperatura di una persona confrontandola con quella della propria mano. Ognuno ha una temperatura differente e questo confronto non dice assolutamente nulla. Inutile anche toccare piedi o mani del soggetto a cui si vuole misurare la febbre perché queste aree del corpo mantengono sempre una temperatura inferiore rispetto al resto.

È importante, anche, considerare l’ambiente esterno: se è molto umido, oppure troppo caldo o troppo freddo la rilevazione potrebbe essere sbagliata. Ovviamente, poi, il paziente deve essere in una situazione di riposo e non sudato, altrimenti la misurazione sarebbe del tutto inaffidabile. Infine, può essere d’aiuto anche controllare se la pelle di guance e viso è arrossata. È un sintomo di febbre.