Gli aggettivi qualificativi sono una categoria di parole particolarmente significativa nella grammatica italiana. Essi non sono altro che termini che si utilizzano per poter descrivere le caratteristiche di un sostantivo.
- Quanti tipi di aggettivi qualificativi ci sono?
- I gradi dell'aggettivo qualificativo: regole ed esempi
- Gli aggettivi qualificativi più usati: dalla A alla Z
Grazie al loro uso si riesce così ad arricchirne il significato e a renderne più precisa l’immagine nella mente del lettore o dell’ascoltatore. Gli aggettivi qualificativi possono essere utilizzati per descrivere le persone, le cose, gli animali e i concetti astratti, e possono essere di grande aiuto per trasmettere informazioni sulle dimensioni, il colore, la forma, l’aspetto, lo stato d’animo e molte altre qualità.
Essi cambiano la loro forma a seconda del genere e del numero del sostantivo a cui si riferiscono, e possono essere utilizzati in modi diversi per esprimere significati diversi.
Qualche semplice esempio possiamo vederlo in queste frasi, nelle quali l’aggettivo qualificativo è quello posto in grassetto:
- Il computer di Giovanni è nuovo.
- La nonna ha cucinato una torta deliziosa.
- Il libro di testo è difficile.
- L’acqua di quella fontana è sempre fresca.
- Il film che ho guardato era brutto.
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Se queste sono le regole di base dell’utilizzo degli aggettivi qualificativi, andiamo a scoprire qualcosa di più, oltre ad un elenco di quelli più usati in ordine alfabetico dalla A alla Z.
Ecco qualche semplice trucco per aiutarvi ad arricchire le conoscenze di lingua e grammatica italiana, oltre a trovare un metodo di espressione più preciso ed efficace.
Quanti tipi di aggettivi qualificativi ci sono?
Vi siete mai chiesti quanti tipi di aggettivi qualificativi esistono? Partiamo con il dire che, in generale, possiamo distinguere quattro gruppi principali: aggettivi primitivi, aggettivi derivati, aggettivi alterati e aggettivi composti. Andiamo a vedere in cosa consistono e quali sono le differenze tra loro.
- Gli aggettivi primitivi sono quelli che non derivano da altre parole. Sono cioè le parole di base a cui non si aggiunge alcun prefisso o suffisso. Alcuni esempi sono i seguenti: bello, buono, cattivo.
- Gli aggettivi derivati invece, come suggerisce il nome, derivano da altre parole come i verbi, i sostantivi o gli aggettivi stessi, a cui si aggiunge un prefisso o un suffisso. Ad esempio: fastidioso (che deriva da fastidio), pericoloso (che deriva da pericolo), amabile (che deriva da amare).
- Gli aggettivi alterati sono quelli che subiscono una variazione nella loro forma per adattarsi al genere o al numero del sostantivo a cui si riferiscono. Ad esempio: bella (al femminile di bello), belli (al plurale di bello).
- Gli aggettivi composti sono quelli che derivano dalla combinazione di due o più parole. Ad esempio: verdeblu, agrodolce, altoatesino.
È importante sottolineare che gli aggettivi qualificativi possono appartenere contemporaneamente anche a più di una di queste categorie. Ad esempio, “bello” è un aggettivo primitivo, mentre “bellissimo” è un aggettivo derivato con l’aggiunta del suffisso “issimo”. “Bella” è invece un esempio di aggettivo alterato al femminile di “bello”. Ne deriva che “bellissima” è al contempo sia derivato che alterato.
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I gradi dell’aggettivo qualificativo: regole ed esempi
Un aspetto importante degli aggettivi qualificativi è la loro capacità di esprimere differenti gradi di intensità o qualità. Nella grammatica italiana, si definiscono tre gradi dell’aggettivo: positivo, comparativo e superlativo. Andiamo a vedere in cosa consistono e quali sono le differenze tra loro.
- Il grado positivo viene utilizzato per esprimere una qualità senza confrontarla con altre. Ad esempio: “il libro è interessante”.
- Il grado comparativo viene utilizzato per confrontare due sostantivi tra loro.
- Il grado superlativo viene utilizzato per esprimere la massima intensità di una qualità, e può essere relativo o assoluto.
Queste le regole di base. Ma dobbiamo tener conto di alcuni altri dettagli. Innanzitutto, esistono due tipi di comparativi: il comparativo di maggioranza e il comparativo di minoranza. Il comparativo di maggioranza si forma aggiungendo “più” prima dell’aggettivo e poi “di” seguito dal sostantivo. Ad esempio: “questo libro è più interessante di quello”. Il comparativo di minoranza, invece, si forma aggiungendo “meno” prima dell’aggettivo e poi “di” seguito dal sostantivo. Ad esempio: “questo libro è meno interessante di quello”.
Il superlativo relativo si forma aggiungendo l’articolo all’aggettivo primitivo. Ad esempio: “questo è il libro più interessante che abbia mai letto”. Il superlativo assoluto, invece, si forma aggiungendo “-issimo/a/i/e” all’aggettivo. Ad esempio: “questo libro è interessantissimo”. Attenzione, perché ci sono degli aggettivi irregolari, che non prendono il suffisso “issimo” al superlativo assoluto, ma i seguenti:
- -entissimo: beneficentissimo, benevolentissimo, magnificentissimo, maledicentissimo.
- -errimo: acerrimo, asperrimo, celeberrimo, integerrimo, miserrimo, saluberrimo.
- -illimo: facillimo, simillimo, umillimo.
Gli aggettivi qualificativi più usati: dalla A alla Z
Esistono molti aggettivi qualificativi in italiano, ed ecco un elenco di alcuni dei più usati, suddivisi in fasce alfabetiche:
Aggettivi qualificativi dalla A alla C
Con la lettera A abbiamo moltissimi aggettivi, tra i quali spiccano i vari: affascinante, alto, ampio, antico, attraente. Risponde la lettera B, con basso, bello, bravo, brutto, buono. Con la C ne abbiamo a frotte, tra i quali possiamo contare: caldo, carino, chiaro, comodo, corto, costoso, cupo.
Aggettivi qualificativi dalla D alla F
Dalla D alla F possiamo contare una serie di aggettivi dai significati più vari. Possiamo partire da delicato, denso, dolce, divertente, duro. Poi proseguire con elegante, enorme, esotico, estremo. Mentre con la F troviamo:
- facile;
- fedele;
- forte;
- fresco;
- freddo;
- furbo.
Aggettivi qualificativi dalla G alla L
Difficile non trovare aggettivi qualificativi che comincino con la lettera G: gentile, giovane, grande, grasso, grigio, grosso. Con la I abbiamo invece: incapace, indifferente, insicuro, intelligente, interessante, intollerante, intraprendente ed italiano. E la L? Abbiamo lacerante, largo, leale, legittimo, lento, lieto, logico, lucente, luminoso e lungo.
Aggettivi qualificativi dalla M alla O
Con la lettera M abbiamo molti aggettivi:
- magico;
- magnifico;
- meraviglioso;
- migliore;
- morbido;
- multiforme;
- muto.
Iniziano con la N, invece: naturale, nazionale, normale, notevole e numeroso. Con la O ci sono occasionale, odioso, odoroso, omogeneo, orgoglioso, ossessivo e ottuso.
Aggettivi qualificativi dalla P alla R
Con la lettera P possiamo contare piccolo, pesante, povero, prezioso, pulito, ma anche pacato, perseverante, piccante, pittoresco e prudente e pulito. Con la Q cominciano: quadrato, qualificato, questionabile, quieto e quotidiano. Sotto la lettera R si annoverano: raro, ricco, robusto, romantico, rosa, rosso, rumoroso.
Aggettivi qualificativi dalla S alla Z
Passiamo all’ultima parte dell’elenco, ovvero agli aggettivi qualificativi che cominciano con la S, come: semplice, sereno, severo, silenzioso, simpatico, snello, solido, sorridente, spazioso, stupendo. Con la T cominciano tenero, timido, tranquillo, travolgente e triste. La U contribuisce con:
- uguale;
- umile;
- umoristico;
- unico;
- usuale.
La V con veloce, verde, vero, vigile, violento, vivo, volgare, volubile. E la Z? Ecco per voi zelante, zeppo, zodiacale, zoppicante e zuccheroso.
Naturalmente, questo elenco non è esaustivo e ci sono molti altri aggettivi qualificativi che si possono usare per descrivere le cose in modo più preciso e dettagliato. Tuttavia, questi aggettivi sono tra i più comuni e possono essere un buon punto di partenza per arricchire il proprio vocabolario.