E se le vostre preferenze per vino, birra o amari fossero influenzate già prima della nascita? Una sorprendente ricerca condotta dalla Swansea University (Galles) e dall’Università di Medicina di Lodz (Polonia) suggerisce che la lunghezza relativa di due dita – l’indice e l’anulare – potrebbe predire il consumo di alcol, spesso bevuto in compagnia, come nei tanto amati aperitivi. Pubblicato sull’American Journal of Human Biology, lo studio ha esaminato il cosiddetto “rapporto 2D:4D” (tra indice e anulare) per scoprire come gli ormoni prenatali influenzino comportamenti apparentemente quotidiani.
- Lo studio: come le dita raccontano il nostro rapporto con l’alcol
- Cosa significa il rapporto 2D:4D
- Gli uomini bevono di più: una questione di ormoni?
- La lunghezza delle dita: un indicatore anche per la salute
Lo studio: come le dita raccontano il nostro rapporto con l’alcol
Il team di ricercatori ha reclutato 258 studenti universitari (169 donne e 89 uomini), misurando la lunghezza delle loro dita e somministrando loro un questionario sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (AUDIT – Alcohol Use Disorders Identification Test). L’obiettivo? Analizzare il consumo di alcol in relazione al rapporto tra la lunghezza del dito indice (2D) e quella del dito anulare (4D) della mano destra.
I risultati sono stati sorprendenti: chi ha l’anulare più lungo dell’indice tende a consumare più alcol. Questo rapporto è legato all’esposizione agli ormoni durante lo sviluppo fetale. Secondo il professor John Manning, co-autore dello studio, un anulare più lungo indica una maggiore esposizione al testosterone, mentre un indice più lungo riflette un’esposizione maggiore agli estrogeni.
Cosa significa il rapporto 2D:4D
Il rapporto tra indice e anulare è considerato un indicatore dell’esposizione agli ormoni sessuali prenatali:
- Testosterone: livelli più alti portano a un anulare relativamente più lungo (rapporto 2D:4D basso).
- Estrogeni: livelli più alti sono associati a un anulare più corto rispetto all’indice (rapporto 2D:4D alto).
Questa correlazione non è una novità assoluta: è noto, ad esempio, che gli alcolisti spesso presentano un anulare più lungo rispetto all’indice. Tuttavia, lo studio fornisce ulteriori dettagli, evidenziando che l’associazione tra lunghezza delle dita e consumo di alcol è particolarmente forte negli uomini, dove i livelli di testosterone giocano un ruolo biologico predominante.
Gli uomini bevono di più: una questione di ormoni?
La ricerca ha sottolineato che la correlazione tra un rapporto 2D:4D basso e un maggiore consumo di alcol è più marcata negli uomini. Questo non sorprende, considerando che l’anulare degli uomini tende ad essere più lungo rispetto all’indice a causa di un’esposizione più alta al testosterone prenatale. Inoltre, la mano destra si è dimostrata un indicatore più sensibile rispetto alla sinistra per il rapporto 2D:4D, confermando dati di studi precedenti.
Sebbene la ricerca non dimostri una relazione diretta causa-effetto tra la lunghezza delle dita e il consumo di alcol, offre uno spunto interessante per comprendere meglio le variabili biologiche che influenzano il comportamento umano.
La lunghezza delle dita: un indicatore anche per la salute
Non è la prima volta che il rapporto tra indice e anulare viene collegato ad aspetti biologici e comportamentali. Uno studio dell’Università della Florida ha suggerito che questo rapporto può fornire informazioni preziose sulla predisposizione a certe malattie:
- Negli uomini: un indice più lungo rispetto all’anulare potrebbe indicare una maggiore predisposizione al tumore alla prostata.
- Nelle donne: lo stesso rapporto potrebbe suggerire una maggiore vulnerabilità a tumori al seno o a malattie cardiache.
Inoltre, la lunghezza delle dita sembra influire anche sui tratti psicologici. Gli uomini con un anulare più lungo tendono ad avere un carattere più competitivo e aggressivo, mentre quelli con un anulare più corto sono descritti come più dolci e remissivi.