Quando chiudiamo gli occhi vediamo un colore che solitamente, per semplificare, chiamiamo nero ma che tale, invece, non è. La tonalità scura che i nostri occhi percepiscono, infatti, è l’esito prodotto dal nostro sistema visivo che letteralmente va in confusione. Succede quando, nel corso della notte, per esempio, ci sveglia improvvisamente e apriamo gli occhi. L’oscurità che ci circonda, quella che non ci permette di distinguere gli oggetti, ha un nome preciso.
Il colore che vediamo al buio non è nero: ecco cos’è
Quella tonalità si chiama ‘Eigengrau’ o ‘Eigenlicht’ , termine dal tedesco che si può tradurre con ‘grigio’ o ‘grigio intrinseco’. Non nero, dunque, ma un colore che non ha un nome corrispondente in altre lingue ma è identificato da un codice esadecimale assolutamente univoco, ovvero #6151d (il nero, invece, è #000000).
Il lemma venne introdotto nel XIX secolo dallo psicologo Gustav Theodor Fechner, che riteneva quel suo colore come il prodotto della percezione di un ‘rumore visivo’.
Questa tonalità di grigio molto scuro risulta molto vicina al nero ma, in piena luce, è più chiara rispetto al nero. E la sua sfumatura può anche variare da persona a persona e nel corso del tempo.
La reazione della retina
L’Eigengrau è, quindi, un colore non stabile ed è determinato da un fenomeno della retina attivato da diverse connessioni cerebrali. Anche al buio, infatti, e con gli occhi chiusi, il nostro sistema neuronale mantiene in attività alcuni nervi visivi.
Succede, dunque, che il cervello non riesce a distinguere se quei nervi stiano lavorando con o senza luce. Il colore che, quindi, percepiamo è il risultato dei segnali visivi che vengono inviati ed è a tutti gli effetti un rumore, con uno sfondo di punti bianchi e neri in continuo mescolamento fra loro.
In sintesi, quando diciamo che ‘vediamo nero’ in realtà quello che percepiamo come tale è un’allucinazione. In assenza di luce, infatti, non si riconosce alcun vero colore e neppure il nero che può essere identificato solo in presenza di luminosità. L’Eigengrau è, in altri termini, un’illusione o un errore del nostro sistema di visione.