Le migliori invenzioni, spesso, sono frutto accidentale. Quasi per caso, mentre si sta lavorando a qualcosa, ci si imbatte in qualcos’altro apparentemente scollegato a quanto stavamo facendo. Poco dopo, però, ci rendiamo conto che la scoperta fatta ha una validità incredibile. È quanto successo ad una studentessa dell’Università della California, che si è ritrovata ad aver sviluppato una tecnologia interessante.
Mya Le Thai, studentessa di chimica, ha elaborato un sistema che può far durare una batteria per moltissimi anni. Trascorrendo il suo tempo in laboratorio, svolgendo esperimenti per il suo progetto, la giovane ha scoperto che utilizzando una particolare tecnologia si possono far durare le batterie per un tempo decisamente superiore al normale. Questo avrebbe risvolti positivi sotto molti punti di vista.
Scoperte casuali
In tempi sempre più recenti la durata e la volatilità dei materiali tecnologici è spaventosa: ogni oggetto subisce un invecchiamento repentino senza pari nella storia. Avere a disposizione una batteria che sia ricaricabile un’infinità di volte non è una questione di poco conto, nell’era dell’obsolescenza pura come quella attuale.
Inoltre, l’accumulo di materiali inutilizzati e ormai vecchi porta ad un problema altrettanto sentito ed importante: quello dello smaltimento dei rifiuti. Smaltire i rifiuti può comportare conseguenze disastrose in termini economici, ma anche e soprattutto ambientali. Avere a disposizione almeno delle batterie più durature nel tempo ha del sensazionale. Ancora meglio se una scoperta simile è avvenuta quasi accidentalmente! Un caso di “serendipity” vero e proprio.
Una nuova tecnologia
La superbatteria inventata da Mya Le Thai potrà essere ricaricata ben 200 mila volte, durando all’incirca 400 anni. Come è arrivata a questa straordinaria scoperta? Durante degli studi volti alla sperimentazione dell’uso dei nanofili per la creazione di batterie sorgeva sempre il solito problema: i fili piccoli e fragili non resistevano abbastanza a lungo, motivo per cui era necessario ricaricare le batterie e poi gettarle.
Allora la studentessa ha ricoperto i nanofili d’oro con del biossido di manganese con del gel elettrolitico. In questo modo la batteria è in grado di resistere ad un numero di ricariche quasi infinito, rivoluzionando questo campo scientifico e non solo. Una scoperta che rivoluzionerà il modo di smaltire le batterie.