Quante volte vi è capitato che un elettrodomestico o un dispositivo elettronico smettesse di funzionare all’improvviso, proprio poco dopo la scadenza della garanzia? Se vi è successo, sappiate che non è una coincidenza. Dietro a questa “casualità” potrebbe nascondersi un vero e proprio sistema di obsolescenza programmata, un meccanismo attraverso il quale i produttori limitano volutamente la durata di vita di un prodotto.
- L’esperimento che ha smascherato il trucco
- Cos’è l’obsolescenza programmata?
- Perché esiste e chi ne trae vantaggio?
- Possiamo fare qualcosa?
L’esperimento che ha smascherato il trucco
Un video virale ha riacceso il dibattito su questo fenomeno. L’informatico Luca Mercatanti ha deciso di verificare con mano se alcuni dispositivi fossero effettivamente programmati per rompersi. Smontando una stampante, ha cercato all’interno il chip responsabile di gestire il suo funzionamento. La sua intuizione si è rivelata corretta: ha individuato un componente che memorizzava il numero di stampe eseguite dal dispositivo, interrompendone il funzionamento una volta raggiunto un limite prestabilito.
Ma Mercatanti non si è fermato qui. Per dimostrare in modo semplice il concetto di obsolescenza programmata, ha realizzato un esperimento pratico: ha collegato un chip, da lui programmato, a una lampadina. Il chip conteneva un’istruzione chiara: dopo quattro accensioni, la lampadina avrebbe smesso di funzionare definitivamente. E così è stato.
Cos’è l’obsolescenza programmata?
L’obsolescenza programmata è una strategia industriale che prevede la progettazione di un prodotto con una vita utile limitata, affinché il consumatore sia costretto a sostituirlo o ripararlo entro un determinato periodo. Questo meccanismo si può manifestare in diversi modi:
- Obsolescenza tecnica: il dispositivo smette di funzionare dopo un certo numero di utilizzi o dopo un tempo predefinito.
- Obsolescenza software: gli aggiornamenti rendono i dispositivi più lenti o incompatibili con nuove funzioni, costringendo l’utente a cambiarli.
- Obsolescenza economica: il costo delle riparazioni è talmente elevato da rendere più conveniente l’acquisto di un nuovo prodotto.
Perché esiste e chi ne trae vantaggio?
Le aziende che producono elettrodomestici ed elettronica di consumo hanno un interesse diretto nel garantire che i loro prodotti abbiano una durata limitata. In questo modo, i consumatori sono costretti ad acquistare modelli nuovi con maggiore frequenza, garantendo un ciclo di vendite continuo. Questo sistema porta a un aumento dei profitti per le aziende, ma ha anche un impatto ambientale devastante, perché genera una quantità enorme di rifiuti elettronici, difficili da smaltire e altamente inquinanti.
Possiamo fare qualcosa?
Fortunatamente, negli ultimi anni la consapevolezza sull’obsolescenza programmata è cresciuta, portando a iniziative volte a contrastarla. Alcuni paesi hanno introdotto leggi sul diritto alla riparazione, obbligando i produttori a rendere disponibili pezzi di ricambio e manuali per la manutenzione. Anche la stampante riprogrammata da Mercatanti dimostra che, in alcuni casi, è possibile aggirare queste limitazioni con competenze tecniche adeguate.
Come consumatori, possiamo adottare alcuni accorgimenti per contrastare questa pratica:
- Scegliere dispositivi con componenti sostituibili, evitando prodotti sigillati o con batterie non rimovibili.
- Informarsi sulla durata media di un prodotto prima dell’acquisto e verificare se esistono alternative più durevoli.
- Valutare la riparazione anziché la sostituzione, rivolgendosi a tecnici specializzati o a community online che forniscono guide su come riparare autonomamente i dispositivi.
La prossima volta che la tua stampante si blocca improvvisamente senza un motivo apparente, invece di insultarla, ricorda: forse non è colpa tua… è solo il suo “destino programmato“.