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200€ per 1 ora al giorno: che lavoro fa questa ragazza al computer. Non è influencer

C'è una persona che ha trovato una strada alternativa per guadagnare online: guadagna 200 euro all'ora ma non è un'influencer.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Sui social si parla spesso di possibilità di guadagno online, tanto che nelle ultime settimane sta emergendo un caso particolarmente affascinante e controverso. È la storia di una donna che ha catturato l’attenzione di molti perché ha rivelato di riuscire a guadagnare tra i 100 e i 200 euro all’ora lavorando al computer. Ma ciò che rende il suo racconto davvero intrigante è il fatto che questa donna non è un’influencer. Quindi? Come è possibile che una persona riesca a ottenere simili guadagni semplicemente lavorando da casa in “smart working”? La sua storia ha suscitato un’ondata di curiosità e scetticismo, ma ha anche portato a una riflessione più ampia sulle nuove professioni emergenti nell’era digitale. Non ci resta che andare a scoprirla insieme.

Guadagna 200 euro all’ora lavorando online: il caso di Emma Bressan. Non è un’influencer

La persona della quale parliamo si chiama Emma Bressan e ha attirato l’attenzione di molti internauti e iscritti a diversi social con una sua dichiarazione provocatoria: guadagna tra i 100 e i 200 euro all’ora semplicemente lavorando al computer, su internet. Ma non è un’influencer.

Ma cosa fa esattamente allora? In uno dei suoi video, Emma si definisce una “scheduler” e spiega che gestisce diversi clienti contemporaneamente. La sua attività è tanto sorprendente quanto innovativa: non solo riesce a ottenere guadagni così alti, ma riesce a regalarsi uno stile di vita che in molti non possono permettersi.

Ma che cos’è esattamente il lavoro di uno scheduler? Sui suoi canali, la donna chiarisce che il suo compito principale è quello di aiutare le aziende a gestire e ottimizzare gli appuntamenti. Utilizzando semplicemente il telefono, si occupa di conversare con i clienti, coordinare le loro disponibilità e assicurarsi che ogni incontro venga fissato senza intoppi. Si tratta di un lavoro che, anche se può sembrare banale a prima vista, richiede una notevole abilità nella comunicazione e nella gestione del tempo, e offre un servizio prezioso per molte aziende che necessitano di un’efficace organizzazione dei propri appuntamenti. Ma davvero si tratta di un lavoro tanto pagato?

Il caso vuole che nel 2023, Emma abbia deciso di ampliare la sua attività fondando la Scheduler’s Academy, che sostiene essere la prima accademia dedicata alla formazione degli “scheduler” del futuro. Si tratta di un’accademia che si propone di preparare professionisti in grado di svolgere questo ruolo con competenza, promettendo loro di garantire un impiego in meno di 30 giorni.

Sebbene la maggior parte degli allievi siano donne, il lavoro di scheduler è aperto a chiunque, indipendentemente dal genere. Tuttavia, la presenza di una “academy” ha incuriosito tante persone ma anche un vasto pubblico di scettici, tra i quali si annovera anche Fran Altomare, che su X ha scritto, ripubblicando un video in cui si pubblicizza il lavoro di scheduler: “Qualcuno mi dica cosa fa una scheduler. O vado dai carabinieri”.

La storia di Emma Bressan e del mondo degli scheduler

Emma Bressan ha condiviso in rete la sua storia professionale con una narrazione che riflette il passaggio da una vita di restrizioni economiche a una carriera caratterizzata da grande libertà e successo.

Anni fa facevo 1.300€ al mese facendo la cameriera e avevo una percezione del denaro completamente diversa da ora”, racconta sui suoi canali social. Prima dell’inizio della sua avventura nel mondo del lavoro online, Emma si confrontava con una realtà lavorativa che la portava a calcolare meticolosamente quanti mesi avrebbe dovuto lavorare per accumulare abbastanza soldi per potersi permettere di andare a vivere da sola, sconfortata dai numeri.

Lo scenario della sua vita sembra essere cambiato radicalmente quando, per un colpo di fortuna, è entrata nel settore del lavoro online. Attraverso lo sviluppo delle sue competenze nella vendita, Emma ha infatti scoperto proprio il ruolo di scheduler, un lavoro che le ha permesso di lavorare fissando appuntamenti per decine di aziende, rivoluzionando la sua percezione del denaro e permettendole di guadagnare cifre ben superiori a quelle che guadagnava come cameriera. La possibilità di guadagnare migliaia di euro con facilità la portò a licenziarsi dal suo vecchio lavoro: “Ora fare qualche migliaia di euro è un gioco da ragazzi. Mi sono licenziata e ho iniziato a viaggiare e a vivere una vita libera”.

La donna spiega che anche chi dedica solo 2 o 3 ore al giorno a questa attività può raggiungere potenzialmente dei guadagni significativi. Secondo le sue dichiarazioni, uno scheduler “normale” riesce a guadagnare mediamente dai 900 ai 1300 euro al mese, un importo piuttosto in linea con gli stipendi del nostro paese, ad eccezione che per la durata della giornata lavorativa. Ma uno scheduler guadagna davvero così tanto?

Cosa fa uno scheduler?

Il ruolo di uno scheduler come Emma Bressan si inserisce nel panorama lavorativo moderno come una figura essenziale per la gestione e la pianificazione online degli appuntamenti di un’azienda.

Essenzialmente, il lavoro di queste figure consiste nell’assistere le aziende nella gestione dei contatti digitali, oltre che nella profilazione dei clienti, nella risposta ai messaggi diretti e nella coordinazione degli appuntamenti. Si può considerare lo scheduler come una versione aggiornata e rivisitata del tradizionale lavoro di segreteria, ma con una forte componente di interazione online e comunicazione digitale. Questo tipo di lavoro tende ad attrarre prevalentemente donne, anche se non è esclusivo per loro, anche e soprattutto alla sua flessibilità e alla capacità di gestire più compiti contemporaneamente.

Una delle principali responsabilità di uno scheduler è inviare messaggi per conto delle aziende con cui collabora. Questo include il compito di profilare i clienti, ossia entrare in contatto con loro per comprendere i loro bisogni e le loro esigenze specifiche. È fondamentale quindi che lo scheduler abbia una buona conoscenza del valore e dell’offerta dell’azienda per la quale lavora, in modo da poter rispondere adeguatamente alle richieste dei clienti e fornire informazioni precise e pertinenti.

La flessibilità è un’altra qualità cruciale per questa professione; uno scheduler deve essere disponibile per rispondere ai messaggi dei clienti in tempi brevi, evitando attese lunghe che potrebbero influire negativamente sull’esperienza del cliente. E, di riflesso, sul suo lavoro.

In passato, le aziende tendevano ad assumere direttamente del personale per svolgere queste funzioni, ma oggi è sempre più comune che si rivolgano a prestatori di lavoro autonomi con partita IVA, che sono appunto gli scheduler. Questi professionisti, lavorando come liberi professionisti, offrono i loro servizi a diverse aziende che necessitano di un supporto qualificato e flessibile nella gestione dei loro appuntamenti e comunicazioni online. Questo cambiamento riflette una crescente tendenza verso l’outsourcing e il lavoro freelance, che permette alle aziende di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato e di ottimizzare le proprie risorse.

Davvero si guadagnano cifre da capogiro facendo gli scheduler?

Le dichiarazioni di Emma Bressan riguardo ai suoi guadagni come scheduler hanno suscitato notevole curiosità e, in alcuni casi, un certo scetticismo. È importante sottolineare che queste cifre riflettono la sua situazione specifica e non rappresentano necessariamente la norma per tutti i professionisti del settore. Tuttavia, è innegabile che il lavoro di scheduler possa offrire opportunità di guadagno significative, specialmente per coloro che riescono a eccellere nella loro professione.

Il potenziale di guadagno per uno scheduler può variare ampiamente e dipende da diversi fattori chiave. In primo luogo, il numero di clienti e il volume di lavoro gestito influiscono direttamente sul reddito. Più ore si dedicano alla professione e più clienti si gestiscono, maggiore sarà il guadagno potenziale. Inoltre, la capacità di imporsi nel proprio mestiere e di costruire una rete solida di clienti è cruciale. Uno scheduler di successo, che sa come profilare i clienti e gestire efficacemente i contatti, può raggiungere guadagni elevati grazie alla sua competenza e alla qualità del servizio offerto.

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