Dolce e tenero: Pingu è stato (ed è ancora oggi) uno dei personaggi più amati dai bambini, soprattutto grazie a quella strana lingua che incuriosisce e fa ridere. “Pingu” è il titolo di una serie animata svizzera per bambini scritta e realizzata dal regista tedesco Otmar Gutmann.
La storia della famiglia di pinguini
Lo show è stato trasmesso in televisione per la prima volta il 26 maggio del 1986 e racconta la storia di una famiglia di pinguini che abita al Polo Sud. Il gruppo è formato da Pingu, dalla sorellina minore Pinga e dai loro genitori. Negli episodi appare anche Robby, una foca miglior amico di Pingu. La serie è realizzata con una particolare tecnica d’animazione: la claymation.
A rendere speciale il cartone non è solo questa particolarità, ma soprattutto la lingua parlata dal dolce pinguino protagonista. Per anni gli spettatori si sono interrogati, chiedendosi quale fosse la lingua parlata da Pingu. Quello utilizzato dall’animale è in realtà un linguaggio inesistente, ideato dal suo creatore e trasformato negli anni dal doppiatore.
Che lingua è il ‘penguinese’?
Il suo modo di parlare, denominato “pinguinese”, è stato realizzato utilizzando la lingua svizzera, “storpiata”, modificata e velocizzata. Il risultato è un linguaggio per lo più incomprensibile che però ha sempre divertito molto i piccoli telespettatori.
In italiano Pingu venne doppiata da Carlo Bonomi, lo stesso doppiatore del cartoon “Linea”, inserito nel Carosello. Per dare spessore al personaggio, l’artista utilizzò il dialetto milanese, con frasi dialettali pronunciati velocemente. Non a caso spesso è possibile sentire frasi come: “cusa l’è cus chi?” che vuol dire “cos è questo?”.
Anche se quando parla si capisce ben poco, Pingu è in grado di farsi comprendere perfettamente dai suoi fan. Ha un’età compresa fra i 5 e 7 anni e solitamente gesticola per esprimere frustrazione, felicità o rabbia. Le sue mosse più famose sono il celebre “becco a megafono” oppure il verso “NUG, NUG!” (denominato anche “NOOT, NOOT” o “MAGMA!”).