Adottare uno stile alimentare corretto e vario è la chiave non solo per mantenere il peso forma ma anche per vivere sani più a lungo. Tuttavia, spiegano gli esperti, anche gli orari in cui si decide di mettersi a tavola hanno un impatto notevole sull’organismo. A seconda, infatti, della fascia oraria in cui pranza o si cena, possiamo facilitare – o, al contrario, rendere più difficile – il dimagrimento nel caso in cui si abbia bisogno di smaltire qualche chilo di troppo.
Una questione di regolarità
Certo, gli impegni e il lavoro non sempre permettono di mantenere orari stabili e definiti quotidianamente, ma la regolarità ci dà una mano nella dieta. A dichiararlo sono, ormai, svariati studi scientifici che evidenziano come i tempi che dedichiamo ai vari pasti nell’arco di una giornata possano influire sulla perdita del peso.
In particolare, dalle ricerche recenti emerge che più tardi si cena la sera più è difficile dimagrire. Per esempio, il ‘Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism’ ha pubblicato uno studio significativo condotto su un campione ristretto di persone.
Analizzando le abitudini serali di venti persone è stato riscontrato che cenare alle 21 comporta livelli di zuccheri più alti nel sangue la mattina successiva rispetto, invece, a chi cena alle 18. E ancora, un’altra ricerca su ‘Nutrients’ afferma che cenare a orario tardo la sera influenzerebbe negativamente la capacità dell’organismo di bruciare le calorie durante la notte rispetto al resto della giornata.
L’intervallo ideale per il metabolismo
I dietisti, quindi, raccomandano per quanto possibile di mantenere i pasti a distanza di tre o quattro ore gli uni dagli altri, intervallo ideale per controllare gli zuccheri nel sangue e per regolarizzare il ritmo metabolico.
Inoltre, più si fa tardi la sera nel mettersi a tavola più alcuni ormoni (in particolare grelina e leptina) faticano a lavorare correttamente. Meglio, quindi, cercare di programmare la cena ben prima delle 21 per non rischiare di appesantire troppo la silhouette.