Forse non tutti sanno che, in occasione dell’equinozio d’autunno (che quest’anno cade domenica 22 settembre), la penisola dello Yucatán – già luogo di magia e mistero – vivrà un ulteriore momento onirico e spirituale, in grado di catturare a sé l’attenzione di tutti gli appassionati di storia, archeologia e spiritualità. Tra le dense foreste messicane si erge infatti l’imponente complesso maya di Chichén Itzá. Ogni anno, durante questo preciso momento astronomico, svela uno degli spettacoli più affascinanti della sua antica tradizione. Migliaia di visitatori si ritroveranno in questo posto così spettacolare allo scopo di assistere a un fenomeno straordinario, che va ben oltre la bellezza architettonica di una delle sette meraviglie del mondo. Stiamo parlando dell’apparizione del serpente piumato, che sembrerà prendere vita attraverso un meraviglioso gioco di luci e ombre sulla piramide di Kukulkán.
- Piramide di El Castillo: il mistero del serpente piumato che appare all’equinozio d’autunno
- La magia Maya del complesso di Chichén Itzá
- Perché l'equinozio d'autunno 2024 cade il 22 settembre?
Piramide di El Castillo: il mistero del serpente piumato che appare all’equinozio d’autunno
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Al centro di Chichén Itzá, la Piramide di El Castillo, o Tempio di Kukulkán, svetta imponente e maestosa. Essa rappresenta il simbolo dell’ingegnosità e della spiritualità dei Maya. Costruita tra il IX e il XII secolo, questa struttura a gradoni è dedicata al dio Kukulkán, una figura mitologica rappresentata come un serpente piumato.
Ogni anno, nel giorno in cui l’equinozio d’autunno porta con sé il bilanciamento perfetto tra luce e oscurità, El Castillo diventa teatro di un fenomeno straordinario: il serpente piumato sembra prendere vita, scendendo dalla cima della piramide verso la sua base.
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Si tratta di un evento straordinario “reale”, che non è frutto di leggende o superstizioni, ma di una meravigliosa combinazione tra l’architettura maya e la posizione del sole durante l’equinozio.
Nel momento esatto in cui i primi raggi dell’alba cominciano ad accarezzare la scalinata principale della piramide, un gioco di luci e ombre crea l’illusione ottica di un serpente che si snoda lungo i 91 gradini.
La figura del serpente, creata dalle pietre scolpite della piramide, sembra così discendere verso il basso in mattinata, per poi risalire verso l’alto nel tardo pomeriggio, al momento del tramonto.
Possiamo dire che è un vero e proprio spettacolo naturale, in grado di trasformare la piramide in un vero e proprio collegamento tra il cielo e la terra.
Secondo la mitologia maya, il serpente piumato non è solo una manifestazione ottica, ma rappresenta il dio Kukulkán che, due volte l’anno, scende sulla terra per benedire il popolo e assicurare abbondanza nei raccolti. Questo rito di passaggio era un momento di connessione tra il divino e il terreno, in cui gli antichi Maya invocavano la protezione della divinità affinché le stagioni fossero favorevoli e scongiurassero la minaccia della siccità. Ancora oggi, la piramide di El Castillo non è solo una meraviglia archeologica, ma un luogo dalla manifesta sacralità in perfetto equilibrio tra storia, mito e natura.
La magia Maya del complesso di Chichén Itzá
L’apparizione del serpente piumato non è l’unico incantesimo che avvolge la piramide di El Castillo. Chi ha la fortuna di potersi recare ai suoi piedi può fare un bellissimo esperimento: battendo le mani, potrà udire un suono sorprendente, simile al canto del quetzal, l’uccello sacro della cultura maya.
Questo fenomeno acustico, che lascia molti visitatori stupefatti, è in realtà il risultato di una sofisticata interazione tra la struttura della piramide e la conformazione del sito. Le onde sonore, riflesse dalle superfici irregolari della pietra, producono questo particolare eco che aggiunge un ulteriore livello di meraviglia all’esperienza. È un perfetto esempio di come i Maya abbiano saputo coniugare architettura e conoscenza della natura per creare spazi carichi di significato simbolico.
Per la civiltà maya, infatti, la discesa del dio Kukulkán rappresentava molto più di un fenomeno visivo ma coinvolgeva praticamente tutti i sensi. Era un momento sacro, un incontro tra il mondo terreno e quello divino che permetteva agli esseri umani di entrare in contatto con le forze cosmiche. Si credeva che assistere a questo evento fosse un’esperienza che ogni persona dovesse vivere almeno una volta nella vita, poiché incarnava l’antica saggezza della civiltà. E forse lo è ancora adesso.
Il serpente piumato, nella sua apparizione durante l’equinozio, diveniva un messaggero tra i mondi, forse persino una guida verso l’aldilà, rendendo Chichén Itzá un luogo di spiritualità profonda, oltre che di meraviglie architettoniche.
Oggi, se l’equinozio d’autunno offre una manifestazione naturale unica, i misteri di Chichén Itzá riprendono vita ogni sera grazie a uno spettacolo di luci incredibilmente suggestivo. Dal martedì alla domenica, la piramide di El Castillo si anima di colori vibranti che ricreano l’apparizione del serpente piumato, stavolta in maniera del tutto artificiale. Questo spettacolo, che proietta immagini luminose sulla facciata e sui gradoni della piramide, permette ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva, evocando l’antico legame tra i Maya e il cielo.
Perché l’equinozio d’autunno 2024 cade il 22 settembre?
L’equinozio d’autunno 2024 si verificherà esattamente domenica 22 settembre, alle 12:43 e 36 secondi (ora italiana), un momento preciso determinato da fattori astronomici ben definiti.
Durante l’equinozio, il sole si trova esattamente sopra l’equatore terrestre, creando una condizione in cui il giorno e la notte hanno durata pressoché uguale in tutto il mondo. Questo fenomeno si verifica due volte all’anno: a marzo, con l’equinozio di primavera; e a settembre, con quello d’autunno. Quest’anno, il passaggio ufficiale dall’estate all’autunno avverrà il 22 settembre, anche se molti credono erroneamente che l’autunno inizi sempre il 21.
Il motivo per cui l’equinozio non cade sempre lo stesso giorno dipende dalla complessa dinamica del sistema solare. La Terra impiega circa 365,25 giorni per completare un’orbita attorno al Sole, ma il nostro calendario civile è composto da soli 365 giorni, con l’aggiunta di un giorno bisestile ogni quattro anni per compensare. Questa discrepanza di circa sei ore all’anno sposta leggermente l’equinozio, facendolo cadere in una finestra che può variare tra il 21 e il 24 settembre. Ad esempio, nel 2023, l’equinozio d’autunno è caduto il 23 settembre, mentre quest’anno sarà il 22. Nei prossimi anni, l’equinozio d’autunno cadrà il 22 settembre nel 2025, nel 2028 e nel 2029. Cadrà invece il 23 settembre nel 2026 e nel 2027.
Un altro fattore che incide sulla variabilità della data dell’equinozio è l’orbita ellittica della Terra attorno al Sole. La nostra orbita non è perfettamente circolare, ma leggermente ellittica, il che significa che la Terra non si muove sempre alla stessa velocità. Quando il pianeta si trova più vicino al Sole (perielio), si sposta più velocemente, mentre quando è più lontano (afelio), il suo movimento rallenta. Questa variazione influisce sul momento esatto in cui il Sole attraversa lo zenit dell’equatore terrestre, determinando la variabilità della data degli equinozi.