Un granchio vivo, ma impacchettato e pronto per essere venduto che cerca di liberarsi dalla plastica che lo avvolge. Questa scena è diventata virale in un video diffuso su X (ex Twitter) che ha scosso la coscienza degli utenti mostrando una scena, da molti ritenuta inquietante: questo macabro spettacolo, catturato in un negozio di pesce a Rikuzentakata, Giappone, in verità rivela una pratica cruenta, ma comune (forse troppo) nel settore ittico.
Il video, probabilmente pubblicato dai gestori del negozio nel tentativo maldestro di evidenziare la freschezza della merce, mostra granchi di notevole dimensione accuratamente confezionati in vaschette di polistirolo, avvolti in pellicola di plastica e muniti di etichette con peso e prezzo. Sebbene all’inizio sembrino immobili, uno di loro dimostra presto la propria vitalità sollevandosi dalla confezione con le tenaglie.
L’immagine è sconvolgente e ha suscitato indignazione tra gli spettatori online, raggiungendo oltre 19 milioni di visualizzazioni. Tuttavia, ciò che potrebbe sembrare una pratica isolata è, in realtà, una realtà più diffusa di quanto molti possano immaginare nel mondo della pesca. L’Araki Fresh Fish Store, il negozio coinvolto, ha difeso la pratica, affermando che i granchi, al momento dell’acquisto, sono sempre “vivi e vegeti”. Un fatto che ha sollevato una valanga di proteste online, con commenti che vanno da “sembra un film dell’orrore” a “questa è una tortura”.
È cruciale sottolineare che questa pratica, seppur scioccante per molti occidentali, è diffusa in molte parti del mondo, anche nel nostro paese: infatti, la bassa temperatura a cui vengono mantenuti i crostacei induce uno stato di ibernazione, facilitando la manipolazione e la preparazione per la cottura.
Tuttavia, uno studio britannico del 2021 ha dimostrato che aragoste, granchi e polpi sono sensibili al dolore, sollevando interrogativi etici su questa pratica dilagante. Molti animalisti, infatti, chiedono da tempo l’introduzione di leggi che vietino questa prassi in Europa e nel mondo.
In alcuni Paesi, si stanno già compiendo passi avanti verso un cambiamento nei confronti di questa pratica, ritenuta (a ragione) troppo dolorosa per gli animali, in questo caso i crostacei. Il dibattito sulla trattativa etica dei granchi e non solo è destinato a crescere, e la speranza è che tali orrori diventino un ricordo del passato, sostituito da pratiche più umane e rispettose degli animali.