Roma, accade solo il 21 aprile: spettacolo astronomico al Pantheon visibile una volta l’anno

L'eterna bellezza di Roma si manifesta in tutto il suo splendore nel cuore del Pantheon con uno spettacolo unico nel giorno del suo Natale.

Pubblicato:

Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Roma, la città eterna, custodisce uno dei suoi tesori più affascinanti nel cuore del Pantheon. Ogni anno, in un giorno speciale – il 21 aprile, il Natale di Roma – si verifica un fenomeno straordinario, un particolare effetto di luce dovuto ad un fenomeno astronomico che da secoli affascina tutti coloro che lo visitano. È un momento magico in cui i raggi del sole filtrano attraverso l’oculo della cupola del Pantheon, creando uno spettacolo visivo unico nel suo genere. Si tratta di un evento che, atteso con fervore da appassionati e curiosi, rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi nella storia millenaria di Roma e contemplare la perfetta simbiosi tra arte, architettura e astronomia. Andiamo a scoprire qualcosa di più.

Pantheon: cosa succede il 21 aprile di ogni anno?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Per la città di Roma, il 21 aprile assume un significato straordinario al Pantheon, dove un fenomeno unico nel suo genere attira da secoli sia l’attenzione dei romani che quella dei numerosi turisti che lo visitano.

In questo giorno speciale, conosciuto anche come il Natale di Roma, i raggi solari penetrano attraverso l’oculo della cupola e, a mezzogiorno in punto, convergono con precisione sulla porta di bronzo d’ingresso. Questa porta, attraverso cui un tempo entravano gli imperatori, viene baciata dalla luce solare, offrendo uno spettacolo suggestivo che sembra trasportare i visitatori indietro nel tempo, verso l’epoca imperiale di Roma.

L’origine di questo fenomeno risale all’antichità, quando Agrippa, genero dell’imperatore Augusto, concepì la struttura del Pantheon con una visione che superava i confini del tempo. La cupola, con il suo caratteristico oculo, non solo serviva a scandire le stagioni dell’anno, ma anche a creare un’esperienza sensoriale unica durante il Natale di Roma. Il 21 aprile, quindi, la luce solare doveva colpire esattamente la porta di bronzo, illuminando l’imperatore in un gesto simbolico di potere e grandezza che ancora oggi cattura l’immaginazione di chi visita questo straordinario monumento.

Questo spettacolo astronomico, intriso di storia e significato, continua a suscitare meraviglia e ammirazione, dimostrando il perfetto connubio tra l’architettura antica e l’astronomia. Il 21 aprile al Pantheon non si tratta solo di assistere ad un evento astronomico, ma ad un’esperienza emozionante che collega il presente alla grandiosa eredità dell’antica Roma, lasciando un’impronta indelebile nei cuori di coloro che hanno la fortuna di assistervi.

Perché il 21 aprile è il Natale di Roma?

La data del 21 aprile riveste un’importanza straordinaria per la città di Roma, celebrata come il suo Natale per due ragioni principali che si fondono e confondono: leggenda e storia.

Secondo la leggenda, Roma fu fondata da Romolo proprio in questo giorno nel lontano 753 a.C., in un evento che ha plasmato l’identità e la narrativa della città per millenni. Tuttavia, le prove storiche sulla data esatta della fondazione sono incerte. La scelta del 21 aprile potrebbe essere stata influenzata dalle antiche celebrazioni delle Palilie, un’importante festività romana che segnava l’inizio della primavera e la purificazione dei greggi.

Durante l’epoca imperiale, il 21 aprile assunse ulteriore importanza poiché coincise con la festa di San Cesareo, martire cristiano protettore dei Cesari e patrono degli imperiali. Questa coincidenza contribuì a consolidare il valore simbolico della data come celebrazione della città e della sua tradizione religiosa.

Tuttavia, fu solo nel 1924 che il 21 aprile divenne ufficialmente il Natale di Roma, quando il regime fascista lo istituì come festività nazionale. All’epoca, la festa non solo commemorava la fondazione della città, ma serviva anche a promuovere l’identità nazionale e a sottolineare i valori della romanità nonché del lavoro e dei lavoratori, distaccandosi dalla connotazione politica del Primo Maggio, associato al movimento socialista.

Oggi, il Natale di Roma è una festa laica che celebra la ricchezza culturale e storica della Città Eterna. Le celebrazioni comprendono una vasta gamma di eventi culturali, rievocazioni storiche e spettacoli che coinvolgono residenti e visitatori, offrendo un’opportunità unica per immergersi nella storia millenaria di Roma e celebrare il suo ruolo duraturo nel panorama mondiale.

L’oculus del Pantheon: il fascino della romanità

L’oculus del Pantheon, con il suo diametro imponente di quasi 9 metri, costituisce uno degli elementi architettonici più distintivi e affascinanti di questo antico tempio romano. Oltre a fornire l’unica fonte di luce naturale per l’interno, questa apertura circolare è intrisa di significati simbolici e ingegnosità tecnica che riflettono il genio dell’architettura romana.

La sua funzione principale è quella di permettere alla luce solare di filtrare all’interno del Pantheon, creando uno spettacolo caleidoscopico di luci e ombre che si muovono attraverso lo spazio sacro con il trascorrere delle ore. Questo effetto conferisce al tempio un’atmosfera mistica e solenne, avvolgendo i visitatori in un’esperienza sensoriale unica nel suo genere.

Nel corso dei secoli, l’oculus è stato interpretato in diverse maniere, riflettendo le varie concezioni culturali e religiose delle epoche attraversate dal Pantheon. Per alcuni, rappresenta un collegamento diretto con il cielo e gli dei, un simbolo tangibile della divinità che permea la vita quotidiana. Altri, invece, lo vedono come l’occhio divino che osserva l’umanità, un’icona di potere e vigilanza che domina lo spazio sacro.

L’oculus del Pantheon, l’orologio solare e le sue leggende

L’oculus del Pantheon, con la sua storia millenaria e il suo ruolo multifunzionale, aggiunge un fascino unico a questo monumento eccezionale, rendendolo una testimonianza tangibile dell’ingegno e della creatività dell’antica Roma.

Un ingegnoso sistema utilizza l’oculus insieme a un intricato disegno del pavimento per creare un orologio solare. Un fascio di luce solare che penetra attraverso l’apertura illumina una linea meridiana tracciata sul pavimento, indicando così l’ora del giorno in base alla sua posizione. Il pavimento, leggermente concavo, fu progettato al fine di concentrare il raggio di luce sulla linea meridiana, garantendo così una maggiore precisione nell’indicazione dell’ora. Ancora oggi, è possibile osservare il funzionamento di questo orologio solare visitando il Pantheon durante le prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio.

Nonostante la presenza dell’oculus, il Pantheon è famoso per un’altra caratteristica: al suo interno non piove mai. O, almeno, così si racconta. Questo fenomeno è il risultato di un’ingegnosa progettazione del pavimento, leggermente convesso, che dirige l’acqua verso apposite aperture di scarico, permettendo così al tempio di rimanere asciutto anche durante le piogge più intense.

Sono moltissime le leggende che avvolgono l’oculus del Pantheon, aggiungendo un tocco di mistero e di fascino al monumento. Una di esse narra che il diavolo, inseguito da San Michele Arcangelo, si sia gettato attraverso l’oculus, lasciando un’impronta indelebile sulla sua cornice. Un’altra leggenda racconta di un angelo che scese dall’apertura circolare per consegnare la corona d’Italia a Vittorio Emanuele II, primo sovrano dell’Italia unificata. Storie e racconti, sicuramente, ma che contribuiscono ad arricchire il fascino e il mito intorno al Pantheon, confermandolo come uno dei monumenti più affascinanti e misteriosi del mondo antico.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti