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Polenta e osei, il dolce tipico di Bergamo: non c'è polenta o uccelli. Perché si chiama così

Un guscio di marzapane giallo, un cuore cremoso e piccoli uccellini di cioccolato: ecco la polenta e osei, il dolce più iconico di Bergamo

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

Quando si sente parlare di Polenta e osei, si potrebbe pensare immediatamente al tradizionale piatto lombardo a base di polenta e uccelletti arrosto. Eppure, a Bergamo, questo nome identifica un dolce iconico che non contiene né polenta né uccelli veri. Si tratta di una creazione pasticcera che imita nell’aspetto il piatto originale ma con ingredienti completamente diversi, trasformandolo in una prelibatezza dolce amata da generazioni.

Le origini della polenta e osei dolce

La nascita di questa specialità risale al 1910, quando il pasticcere Alessio Amadeo, proprietario della Pasticceria Milanese di Bergamo, ideò questa variante dolce ispirandosi alla ricetta salata. L’obiettivo era quello di rendere omaggio alla tradizione locale, reinterpretandola con ingredienti tipici della pasticceria. Il successo fu immediato, e il dolce divenne rapidamente un simbolo della città, al punto che ancora oggi è considerato uno dei souvenir gastronomici più rappresentativi di Bergamo.

Il nome Polenta e osei è un chiaro riferimento al piatto tradizionale lombardo-veneto, in cui la polenta veniva accompagnata da piccoli uccelli arrosto. L’intento era quello di creare una versione dolce che richiamasse la stessa immagine, trasformando un piatto rustico e sostanzioso in una raffinata specialità di pasticceria.

Negli anni ’30, il nipote del pasticcere Amadeo la offriva ai capitani delle squadre avversarie dell’Atalanta, vestito da Gioppino, la tradizionale maschera bergamasca. Tuttavia, col tempo, il dolce rischiò di essere dimenticato, finché negli anni ’50 la storica pasticceria Balzer lo rilanciò, riportandolo in auge come simbolo della gastronomia locale.

Come si prepara il dolce tipico di Bergamo?

A differenza del piatto salato, la Polenta e osei dolce è una tortina monoporzione composta da una base soffice di pan di Spagna, spesso inzuppata con liquori aromatici come il rum o il Curaçao. Il cuore del dolce è arricchito con una crema al burro, cioccolato e nocciole, che conferisce una consistenza morbida e un gusto ricco.

L’elemento distintivo è il rivestimento: uno strato di marzapane giallo che imita il colore della polenta, spolverato con zucchero a velo per riprodurre l’effetto granuloso. Sulla sommità vengono posizionati piccoli uccellini in cioccolato o marzapane, che richiamano visivamente gli osei (uccelli in dialetto bergamasco) della ricetta originale salata.

Dove assaggiare oggi questo dolce?

Chi visita Bergamo non può lasciare la città senza aver provato questo dolce iconico. Le pasticcerie della Città Alta lo propongono in diverse varianti: dalla classica monoporzione alla torta per più persone, con alcune variazioni di forma e decorazione.

Le versioni più fedeli alla ricetta originale sono disponibili in storiche pasticcerie come Balzer, Cavour, Nessi e Babilonia 1907. Sebbene sia meno comune nella parte bassa della città, in Città Alta è ancora un must per i turisti e gli amanti della tradizione dolciaria bergamasca.

Insomma, questo è un dolce che inganna l’occhio ma conquista il palato!  La polenta e osei è il classico esempio di “mai giudicare un dolce dal nome”! Chi si aspetta un piatto rustico si ritrova invece davanti a una delizia raffinata, colorata e irresistibile. È il perfetto souvenir gastronomico per chi visita Bergamo, ma anche un dolce che racconta una storia fatta di tradizione e creatività. E poi, diciamocelo: non capita tutti i giorni di mangiare una “polenta” che profuma di cioccolato e marzapane, con teneri uccellini zuccherini che sembrano quasi troppo belli per essere mangiati… quasi!

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