Il piano cottura è uno dei punti più difficili e noiosi da pulire di tutta la cucina: il grasso e i residui di cibo bruciacchiati si accumulano anche solo dopo pochi utilizzi e l’aspetto generale, dopo aver cucinato una semplice cena, può sembrare quello di una cucina che non è mai stata pulita.
Per questo chiunque stia per acquistare una cucina, o per cambiare il piano cottura, dovrebbe informarsi sui tipi di piano più semplici da pulire: la cucina ne guadagnerà in pulizia e anche lo stato d’animo di chi si mette ai fornelli tutti i giorni sarà migliore.
I nuovi piani in acciaio inox
Il piano cottura più scelto, proprio per la sua semplicità di manutenzione, è quello in acciaio inox.
I più moderni vengono lavorati con speciali trattamenti anti impronta che li lasciano splendenti e senza aloni.
Il top: liscio e a induzione
In generale il piano cottura raccomandato è il più liscio possibile: per questo il piano ad induzione, rispetto a quello classico a gas, risulta molto più semplice da tenere pulito (ecco un trucco per sgrassare velocemente il piano cottura)
Il piano a induzione infatti non ha nessun rilievo, né bruciatori né fornelli né manopole: nessun punto difficile o nascosto da scrostare e nessun bordo annerito. Per pulirlo di solito basta l’acqua e un panno in microfibra, oppure per rimuovere efficacemente l’unto una goccia di detersivo per piatti.
I giusti ‘attrezzi del mestiere
Esistono detergenti appositi in commercio e in genere viene fornito un kit per la pulizia, dotato anche di un raschietto per lo sporco più difficile: a differenza dell’acciaio inox il piano ad induzione è soggetto a graffi e va quindi sempre pulito con delicatezza, senza usare pagliette d’acciaio o altre spugne abrasive.
Esistono anche piani cottura a gas ma in vetro temprato o addirittura in cristallo. Si tratta di piani cottura decisamente molto belli da vedere, ma estremamente più delicati da pulire e soggetti a urti, graffi e abrasioni.