In Messico una controversa iniziativa sta facendo discutere il mondo religioso e l’opinione pubblica: la Iglesia del Final de los Tiempos ha messo in vendita veri e propri “appezzamenti di terreno” in Paradiso. Per una cifra iniziale di 100 dollari al metro quadro, i fedeli possono assicurarsi un posto nell’aldilà, con la possibilità di pagare anche a rate o tramite carte di credito.
L’ideatore di questa iniziativa è il profeta Andrés de la Barra, leader della chiesa, il quale afferma di aver ricevuto l’autorizzazione divina per questo progetto durante un’esperienza mistica nel 2017. Secondo de la Barra, questa rivelazione gli avrebbe dato il compito di aiutare i credenti a garantirsi un luogo privilegiato nel regno dei cieli.
- Un certificato "benedetto" e firma divina
- Le condizioni per mantenere la "proprietà ultraterrena"
- Le critiche della Chiesa cattolica e del pubblico
- Le reazioni sui social media
- Le prospettive future
Un certificato “benedetto” e firma divina
Chi decide di aderire a questa singolare offerta riceve un certificato ufficiale che attesta l’acquisto del terreno celeste. Stando alle dichiarazioni della chiesa, tale documento è “benedetto e certificato da Geova”, riportando persino una firma divina e il sigillo ufficiale dell’organizzazione religiosa.
Ma non è tutto: tra i vantaggi promessi agli acquirenti c’è la possibilità di “riposare eternamente accanto a figure bibliche dell’Antico Testamento”, come Davide, Isaia ed Ezechiele. Con il crescere dell’interesse per questa iniziativa, il prezzo al metro quadro è già salito a 250 dollari.
Le condizioni per mantenere la “proprietà ultraterrena”
Non basta però effettuare il pagamento per assicurarsi il proprio appezzamento celeste. La chiesa impone ai fedeli di condurre una vita cristiana conforme agli insegnamenti dell’Iglesia del Final de los Tiempos. Solo chi rispetta tali precetti può mantenere la validità della propria “proprietà” ultraterrena.
Le critiche della Chiesa cattolica e del pubblico
Questa iniziativa ha suscitato numerose critiche, in particolare da parte della Chiesa cattolica, che ha assunto una posizione rigida nei confronti di fenomeni legati a veggenti e apparizioni mistiche. Il Vaticano ha invitato i fedeli alla prudenza, sottolineando l’importanza di discernere tra autentiche esperienze spirituali e potenziali inganni.
La vendita di “posti in Paradiso” è stata interpretata da molti come una mercificazione della fede, in netto contrasto con il principio cristiano secondo cui la salvezza è un dono gratuito di Dio e non qualcosa che si possa acquistare.
Le reazioni sui social media
Anche sui social media la notizia ha generato un acceso dibattito. Molti utenti hanno manifestato indignazione, definendo l’iniziativa blasfema e ingannevole. Alcuni hanno sottolineato che Gesù ha offerto la redenzione senza chiedere nulla in cambio, mentre altri hanno avvertito i fedeli del rischio di cadere vittime di manipolazioni religiose.
Tuttavia, nonostante le critiche, l’Iglesia del Final de los Tiempos continua ad attirare nuovi acquirenti. Questo fenomeno dimostra quanto il desiderio di una vita eterna e la paura della morte possano influenzare le scelte delle persone, portandole a compiere azioni insolite pur di sentirsi rassicurate sul proprio destino ultraterreno.
Le prospettive future
Resta da vedere se le autorità religiose o governative messicane prenderanno provvedimenti contro questa controversa pratica. Nel frattempo, il caso della vendita di terreni in Paradiso rappresenta un esempio estremo delle strategie adottate da alcune organizzazioni religiose per attrarre seguaci e ottenere fondi.
La vicenda solleva interrogativi etici e spirituali che riguardano il rapporto tra fede, denaro e istituzioni religiose. Fino a che punto è lecito utilizzare promesse legate all’aldilà per ottenere vantaggi economici? E quale ruolo dovrebbero svolgere le autorità nel vigilare su pratiche potenzialmente ingannevoli? Questi interrogativi rimangono aperti, mentre il dibattito intorno all’Iglesia del Final de los Tiempos continua a infiammare le coscienze.